Il camposanto di Tesero dove sono sepolte le salme delle 71 Vittime non riconosciute

Raccolta poesie in versi

– Ultimo aggiornamento 2 gennaio 2025 –

Il quadro di Renato Decristina nella chiesa di S.Leonardo a Tesero
Il quadro di Renato Decristina, pittore di Soraga, dal titolo “Stava 19.7.1985” conservato nella chiesa di S.Leonardo a Tesero

I visitatori presso il Centro di Documentazione ma anche quanti trovano informazioni sul sito internet della Fondazione o partecipano ai convegni, incontri formativi e seminari che la Fondazione promuove spesso lasciano delle testimonianze significative.
Tutte sono conservate presso l’archivio della Fondazione, in buona parte, quelle più significative e di contenuto, sono riportate sul guestbook del sito.
In questa sezione vengono riportati testi in prosa e testi musicati che sono stati composti negli anni da persone di varia provenienza che la Fondazione ringrazia.

STAVA OGGI
di Stefano Dell’Antonio (Stefen del Monech)

È un aquilone che solca le vie dell’accoglienza
E della permanenza stabile,
L’equilibrio instabile e taciuto è cosa passata
Ma non dimenticata, dimenticata… MAI. 
Stava ieri era un canto sui prati alti
E un correre continuo al lavoro, alla fatica,
Era la crescita in cammino
Alla ricerca di una nuova aurora.
E la nuova aurora un giorno d’estate a mezzogiorno arrivò
Ma non era quella giusta.
Non era quella pensata, sognata, cercata.

Oggi a Stava
Tra le mani dei bambini
Vola l’aquilone del tempo che ci riprova,
Quello che aggiusta, rammenda e rimette
Tutto o quasi tutto in movimento.
Stava non è quella di un tempo,
È un luogo nuovo provvisto di memoria,
Di ali, di santi, peccatori e viaggiatori.
Ognuno al mondo, vede e sente il seme del suo tempo
Crescere, germogliare, cantare e soffrire
Nella terra che il Caso ha lavorato e preparato…

Stava come tutti i luoghi risorti
Coltiva le sue rose,
Prepara il pane sul tavolo di legno
Ascolta i suoi silenzi,
Le nostre voci, gli arrivi e le partenze…
Lungo le pendici del suo vulcano capovolto.

Stefen
Tesero/Valle di Stava, 23 marzo 2024 (in occasione della Giornata FAI di primavera)

STAVA
di Paolo Armani

Ore 12,22 del 19 luglio 1985
Argini che cedono
Un mare di fango avvolge il paese
travolgendo case e persone comprese .
Uomini , Donne eppure bambini,
dal fango private
della loro vita 
nei dolci giorni di quell’estate .
Soccoritori muti a pregare,
che con le loro gesta qualcuno possan salvare.
Piange il Trentino maledendo la sorte,
che in quel paese 268 persone hanno trovato la morte.

STAVA, PERCHÉ ?
nel venticinquennale della tragedia
di Sandro Boato

Onda lunga coperse
la valle , il rio
e case e strade e luoghi
d’incontro
un cimitero fece.
Fiume-serpente
di fango, di veleno
e distruzione
precipitava
sopra Stava, perché?

Ai ragazzi raccontano
l’incredibile favola
di sfacelo colpevole
i nonni che per sorte
sopravvissero all’incubo
di morte.
I lamenti cessati
asciugate le lacrime
per un futuro tempo
la memoria conservano

che l’onda lunga
non potrà cancellare.

settembre 2010 – Trento

STAVA
di Corrado Carlin

Arrivò guardò criticò
Poi disse sono costernato
Da tanta bellezza che scende
Dolce e lieve sui miei occhi
Di povero mortale
E la vita è tutta lì .

febbraio 2007 dag

SERENELA DE STAVA
canto di Carla Mosca

video interpretato dal Coro “La Cordata” di Montalto Marche 

IN RICORDO DI STEFANO E TOMMASO FABBRI
di Emanuela Marcheselli, rielaborazione di Mariangela Ungaro, interpretato da Roberta Pagani.

video di Mariangela Ungaro con registrazione audio di Emanuele Contreras, Particlestorm studio.