Il progetto Sottosopra

– Ultimo aggiornamento 6 giugno 2015 –

L’incidenza dell’attività mineraria contemporanea sul territorio trentino

Il progetto è finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio Trento e Rovereto e dalla Cassa Rurale di Fiemme. Nasce nell’ambito delle attività della Rete della Storia del Trentino promosse dalla Fondazione Museo Storico del Trentino

Inizio delle attività di programmazione e durata complessiva del progetto:
DATA INIZIO 01/12/2012 DURATA PREVISTA 24 mesi

Luogo / luoghi di svolgimento:
Centro Documentazione Stava; Darzo – Associazione “La Miniera”; Ecomuseo Argentario – Museo del Porfido Albiano;

Descrizione del pubblico fruitore / destinatario dell’iniziativa:

  • popolazione dei territori coinvolti nel progetto (comunità di Tesero-Stava, Darzo e Valle del Chiese, Civezzano, Fornace, Albiano, Trento);
  • scuole del territorio;
  • fruitori web;
  • visitatori dei poli museali-espositivi coinvolti.

Sintesi ed obiettivi del progetto
Il progetto necessita di una breve premessa per inquadrare il contesto delle tre realtà proponenti Stava, Darzo, Argentario. Località del Trentino diverse, non vicine ma con un aspetto comune: l’attività mineraria.

Stava, nel comune di Tesero, l’attività mineraria è presente fin dal 1500 con la coltivazione di un modesto filone di argento. E’ però il Novecento, più intensivamente poi negli anni ’60, che vede l’attività mineraria per l’estrazione della fluorite portare delle trasformazioni percepibili nell’economia, nella comunità, nel territorio sino al terribile epilogo del disastro del 19 luglio 1985. La nascita della Fondazione Stava 1985 e l’apertura del Centro di Documentazione a Stava hanno permesso di raccogliere, catalogare, rendere fruibile la documentazione ed il materiale legati al disastro del 1985. Essendo genesi, cause e responsabilità legate a filo doppio con l’attività mineraria, inevitabilmente la storia della valle di Stava si intreccia alla storia della miniera sul monte Prestavèl, soprattutto nella seconda metà del Novecento.

Da alcuni anni a Darzo, una comunità oggi parte integrante del Comune di Storo, paese della Valle del Chiese nelle Giudicarie interiori, a ridosso del confine con il territorio lombardo, la comunità sta provando a scavare nelle proprie memorie per riportare alla luce un pezzo di storia che ha mutato per sempre il tessuto economico, sociale, culturale e l’ambiente locale, a seguito della nascita, sviluppo e decadenza dell’industria di estrazione e lavorazione della barite (1894-2009). La Pro Loco Darzo prima (2005-2008), affiancata da un Comitato di cittadini e associazioni poi (2009-2011) e la nuova associazione La Miniera oggi (2011-) hanno realizzato attività di ricerca, documentazione, divulgazione concentrandosi sugli abitanti della comunità di Darzo.

L’Altipiano dell’Argentario è interessato sin dall’epoca romana dallo sfruttamento delle risorse del sottosuolo con l’estrazione della Pietra di Trento detta anche “Rosso Ammonitico”, l’estrazione in epoca medioevale dell’argento e la realtà attuale dell’estrazione del Porfido. Tre poli estrattivi che di fatto hanno profondamente modificato nel corso del secoli l’assetto ambientale e sociale di quest’area. In particolare il settore estrattivo del porfido, realtà di tipo industriale a partire dagli anni ’70 del novecento, ci racconta oggi una realtà di grandi sconvolgimenti sul tessuto sociale ed economico della piccola porzione di Valle di Cembra interessata dalla coltivazione di questa pietra vulcanica. Oggi ci si interroga sul futuro di questo settore, ma anche sulla gestione ambientale che conseguirà all’abbandono delle numerose (ad oggi circa 100) cave.

Le diversità e gli elementi comuni di queste esperienze fanno intuire dei punti di forza per un lavoro a più mani con i macro-obiettivi seguenti:

  • mettere a fattor comune la documentazione esistente relativa all’impatto che l’attività mineraria ha avuto sui tre territori integrandola nelle parti incomplete ma utili al progetto;
  • innescare collaborazioni virtuose con altre associazioni ed istituzioni del territorio e rivisitare il passato per contribuire a creare le premesse per un nuovo sviluppo futuro, basato sui valori della conoscenza delle risorse del proprio territorio e delle decisioni partecipate nell’uso dei beni comuni, facendo tesoro di vicende storiche collettive e personali che hanno forgiato l’identità locale;
  • elaborare un confronto e poi una sintesi della documentazione capace di restituire uno spaccato di quel territorio e della comunità trentina legato ad alcuni fra i più importanti siti minerari del Novecento;
  • divulgare infine la sintesi elaborata con le vicende e i fattori che hanno contrassegnato l’epopea di una parte della storia mineraria del Trentino, paradigmatica del passaggio da una economia rurale di sopravvivenza a una industriale di successo e poi anche di declino.

L’intenzione è di affiancare al lavoro di raccolta e riordino documentale la proposta di un concorso aperto a tutto il territorio provinciale, in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino, per la produzione in tempi molto contenuti di brevi cortometraggi (3-4 minuti) sul tema della trasformazione del territorio legata all’attività mineraria del Novecento.
Il lavoro infine di sintesi sul materiale raccolto produrrà due strumenti divulgativi:

  • un’area tematica multimediale consultabile sul web;
  • un prodotto video in tre capitoli (uno per ogni realtà proponente) che rispetti un format opportunamente progettato.

Aree di intervento relative a Stava e Tesero
Gli obiettivi del progetto e della Fondazione Stava 1985 si possono riassumere nei seguenti punti:

  • recupero della mostra fotografico-documentale “La valle di Stava nelle attività passate” realizzata dalla scuola media “Alberti” di Tesero nell’anno scolastico 1985-86, poi ripresa e integrata nell’anno scolastico 1994-95 (il lavoro deve prevedere un riordino dei testi, digitalizzazione di contenuti e immagini in modo da poter essere poi agevolmente usati sia per caricamento su web sia per, eventualmente, elaborarne una pubblicazione piuttosto che una sintesi);
  • integrazione, su quella mostra, di informazioni sulla storia dell’attività mineraria nella valle;
  • contribuito alla realizzazione di contenuti video sull’argomento;
  • scambio culturale e documentale con le altre realtà coinvolte nel progetto (Darzo e Argentario).

Prima fase: primavera 2013
Le aree di intervento sulle quali il progetto ha insistito in prima battuta sono:

  • Riordino e digitalizzazione della Mostra “La Valle di Stava nelle attività passate” (attualmente ancora in corso)
  • Collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino nell’ambito del concorso video di Historylab “3X3 Storie di lavoro
  • Collaborazione con un gruppo di ragazzi della scuola media di Tesero (Istituto Comprensivo Predazzo-Tesero-Ziano-Panchià) che hanno elaborato nelle attività pomeridiane opzionali scolastiche un percorso formativo e di ricerca sull’attività mineraria dal 1930 al 1960 sul monte Prestavèl
  • Collaborazione con l’Associazione La Miniera di Darzo nell’organizzazione di “Sottosopra! Cronache della trasformazione. Miniera, lavoro, territorio.” dal 1 maggio all’8 giugno.

Il progetto ha visto la conclusione formale nel maggio 2015 e durante il corso dell’anno sono state programmate delle presentazioni del progetto sul territorio.

Di seguito i principali risultati del progetto, per quanto riguarda la Fondazione Stava 1985, consultabili online:

  • Relazione conclusiva;
  • riordino e digitalizzazione della Mostra “La Valle di Stava nelle attività passate“;
  • le produzioni video, realizzate in collaborazione con History Lab, il canale della Fondazione Museo Storico del Trentino e consultabili sull’archivio multimediale ; in particolare
    • 3×3 Storie di lavoro (2013): Fin qui tutto bene
    • Oblò (2014): Sottosopra! Territorio in trasformazione
    • Ter.Mo.S. (2016): Paesaggi minerari del Trentino

Il progetto ha avuto delle successive integrazioni, in particolare, con la traduzione dei contenuti in inglese, tedesco, francese, con il completo rinnovo della mostra fotografica originariamente realizzata dalle scuole medie di Tesero e con l’allestimento del percorso che da Tesero porta a Stava sull’argine dell’omonimo rio.