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Centro Stava 1985 pronto per l’apertura estiva
Il Centro Stava 1985

Centro Stava 1985 pronto per l’apertura estiva

Il Centro Stava 1985 è pronto per l’apertura estiva nel rispetto del protocollo di sicurezza per le attività museali emanato dal Comitato provinciale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro della Provincia autonoma di Trento. Il Centro sarà aperto al pubblico tutti i giorni dal 22 giugno al 6 settembre con orario dalle 15 alle 18. Al Centro potranno accedere al massimo 30 persone contemporaneamente: 15 persone saranno ammesse nella sala proiezione e altrettante nell’area del percorso didattico. Ogni visitatore dovrà disinfettare le mani sia all’entrata che all’uscita dal Centro. Durante tutto il periodo di permanenza al

Norme per la visita al Centro Stava 1985

nel rispetto del protocollo di sicurezza per le attività museali emanato dal Comitato provinciale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro della Provincia autonoma di Trento Il Centro Stava 1985 e la mostra "Dove Stava una valle", negli orari di apertura al pubblico, sono accessibili per chi è possessore di Green-pass in corso di validità. I visitatori vengono ammessi, nelle aree al chiuso del Centro, in gruppi di 20 persone al massimo ogni 30 minuti. L’edificio che ospita il Centro dispone di una porta d’ingresso e di una porta d’uscita. All’ingresso i visitatori sono tenuti a disinfettare

La miniera

La prima testimonianza scritta circa l'attività mineraria sul monte Prestavel risale al 1528: in un verbale redatto da un incaricato del Principe Vescovo di Trento si legge che vi sono delle miniere d'argento "su un certo monte nel territorio di Varena, verso la Val Scura". Dal verbale emerge che l'attività mineraria, che senz'altro in antico era stata intensa, nella prima metà del Cinquecento era pressoché inesistente, specie se confrontata con quella allora importantissima del Primiero. La miniera di Prestavel venne sfruttata industrialmente a partire dal 1934. La concessione fu rilasciata per la durata di 50 anni alla "Società Atesina per

La teleferica e la seggiovia

Una teleferica per il trasporto del minerale e una seggiovia per il trasporto dei minatori collegavano gli impianti di lavorazione a quota 1420 metri sul mare con gli imbocchi delle gallerie della miniera che si trovavano a quota 1787, 1715, 1630 e 1550 metri sul mare. I minatori raggiungevano gli impianti di lavorazione in pullman riservato e di qui salivano alla galleria di quota 1787 con la seggiovia che aveva una potenzialità oraria di 80 persone. Con la teleferica del tipo a va e vieni (automotrice, trifune; diametro delle funi portanti 36 mm; diametro delle funi traenti 18 mm; argano

Il punto informativo nei pressi della presa d'acqua sul rio Stava.

La presa d’acqua sul rio Stava

La genesi della catastrofe di Stava è nell'acqua usata per scopi industriali. Strumento per produrre energia elettrica, l'acqua ha provocato i disastri del Gleno, di Molare e del Vajont. Elemento essenziale per "flottare" i minerali, l'acqua è all'origine del disastro del 19 luglio 1985. Ma l'acqua non ha colpa. La colpa è dell'uomo, nell'uso imprudente che gli uomini hanno fatto dell'acqua, senza rispetto per l'acqua stessa e per la montagna che la genera. L'acquedotto serviva per portare all'impianto di trattamento l'acqua necessaria per la flottazione. Da che se ne ha notizia (la prima testimonianza scritta risale al 1528) e fino

Il nuovo sito della Fondazione Stava 1985

Segnalato anche da ISPRA Ambiente per la Giornata Nazionale delle Miniere 2020, il nuovo sito della Fondazione Stava 1985 propone 7 sezioni con oltre 70 pagine italiano, inglese e tedescocon immagini e video oltre a un ampio archivio multimediale Oltre 5.000 accessi e 90 mila pagine visitate da quando è stato messo online In occasione della Giornata Nazionale delle Miniere 2020 ISPRA, l’Istituito Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha reso disponibili un’ampia serie di iniziative da vivere online. Alla Giornata Nazionale delle Miniere si può partecipare in modo virtuale partendo dalla pagina https://www.isprambiente.gov.it/it/events/la-giornata-delle-miniere-2020-si-festeggia-a-casa del sito di ISPRA

I progetti editoriali

- Ultimo aggiornamento 16 maggio 2020 - Per informare circa la genesi, le cause e le responsabilità della catastrofe, la Fondazione ha nel tempo collaborato alla realizzazione e in taluni casi coprodotto degli strumenti informativi editoriali a vari livelli di approfondimento. Le pubblicazioni 2020 - "I paesaggi minerari del Trentino – Storia e trasformazioni” - 362 pagine - contiene “La gestione dei rifiuti nell’industria mineraria. Il caso di Stava” 2015 - "L'estate in cui Stava ci venne a cercare" - graphic novel - 170 pagine2010 - "Stava, 19 luglio 1985" - testo teatrale - 82 pagine2010 - "Stava - Tesero,

Le collaborazioni con la Fondazione Museo Storico del Trentino

- Ultimo aggiornamento 21 maggio 2020 - La Fondazione Stava 1985, socio fondatore della Fondazione Museo Storico e della Rete della Storia del Trentino, è partner dei due enti su numerose attività e progetti. Il canale televisivo tematico History Lab della Fondazione Museo Storico del Trentino ha prodotto e trasmesso documenti video che testimoniano l'impegno di story telling e approfondimento che la Fondazione Stava 1985 elabora costantemente sulla "Lezione di Stava" quale chiave di lettura delle tematiche di trasformazione del territorio e di responsabilità individuale e d'impresa. 2020: Viene presentato il volume "I paesaggi minerari del Trentino - Storia e

Appendice

Giovanni Rossi (1973) - I bacini di decantazione dei rifiuti degli impianti di trattamento dei minerali.Aspetti ecologici e tecno-economici del problema."Industria Mineraria", nn. 10-11 (ottobre-novembre), Serie II, pp. 465-480 e 525-545, Roma. © Industria Mineraria, Roma, Italy Riassunto La crescente potenzialità degli impianti di trattamento dei minerali e la contemporanea costante diminuzione dei tenori limiti dei grezzi comportano lo smaltimento di crescenti quantità di rifiuti che devono poter venire accumulati in aree idonee senza che dal loro accumulo derivino turbamenti dell'ambiente o pericoli per gli insediamenti umani circostanti. Dopo una rassegna della legislazione vigente in materia, vengono esposti i criteri