I film

I film

La sala proiezioni del Centro Stava 1985 permette la visione del film Stava 19 luglio. A richiesta possono essere proiettati altri cortometraggi che la Fondazione Stava 1985 ha realizzato nel corso degli anni. Stava 19 luglio Il film “Stava 19 luglio” realizzato da Gabriele Cipollitti, regista Rai, già collaboratore di Piero Angela per “Superquark” e gli “Speciali di Superquark” e di Alberto Angela per “Ulisse” e “Meraviglie”, è il primo strumento di informazione del percorso didattico. Il cortometraggio racconta la gita in montagna di un gruppo di ragazzi che ripercorrono in modo semplice e discorsivo la storia della miniera e

Il percorso didattico nel Centro Stava 1985

Visitare il Centro Stava 1985

Il percorso informativo racconta la storia della miniera e dell’impianto di arricchimento del minerale di Prestavèl, spiega cos’è e a cosa serve la fluorite, descrive la costruzione e la crescita della discarica e il suo crollo catastrofico e illustra le cause e le responsabilità del crollo così come furono stabilite nel procedimento penale. Su una parete realizzata con le reti del vibrovaglio del vecchio impianto di frantumazione della roccia e in una vetrina sono esposti degli oggetti relativi all’attività mineraria a Prestavèl nonché lo schema della miniera e degli impianti minerari in pianta e in sezione. Uno schermo a cristalli liquidi

Il Centro Stava 1985

Orario e informazioni

Il Centro Stava 1985, indicato da apposita segnaletica stradale, è a Stava, frazione di Tesero, in piazza Sgorigrad 2, a monte degli alberghi di Stava lungo la strada che porta a Pampeago. Davanti al Centro vi è un ampio parcheggio per autovetture e autobus. Il Centro Stava 1985 è aperto:dal 26 al 28 dicembre con orario 15.00 - 18.00 - accesso gratuitodal 2 al 4 gennaio con orario 15.00 - 18.00 - accesso gratuitoNel resto della stagione invernale, sarà aperto il sabato solo su prenotazione. L’apertura sarà confermata con il raggiungimento di un numero minimo di 5 persone prenotate. Il

I due Cermis

“ Due date: 9 marzo e 3 febbraio. Quella che segue è la cronaca di questi due sciagurati giorni e di quello che ne seguì, nelle aule dei Tribunali e nelle coscienze civili. Ha anche un volto questo libro. Quello di un padre che rimprovera aspramente il proprio bambino. Glielo ha detto un sacco di volte che certe cose non si fanno. “Ricordati che certe cose non devono accadere più!” E gli spiega perché. “ Il libro di Luigi Sardi, edito dalla Casa editrice Curcu & Genovese di Trento, spiega cause e responsabilità dei due disastri della funivia del Cermis

Stava tre anni dopo

Il libro riporta le immagini più significative della visita di Papa Giovanni Paolo II il 17 luglio 1988 con gli incontri con i familiari delle Vittime sul cimitero di San Leonardo a Tesero, prima, e poi con i pellegrini e la popolazione a Stava. Nel volume sono riportate anche le trascrizioni delle parole pronunciate a braccio da Karol Wojtyla davanti alle tre fosse con la sepoltura delle Vittime non riconosciute nonché i testi dell’omelia pronunciata dal Papa a Stava e delle omelie pronunciate, in varie occasioni di suffragio per le Vittime, dagli Arcivescovi di Trento. Ordina

Stava 19 luglio 1985

Un testo teatrale, per non dimenticare. Il libro riporta il testo della rappresentazione teatrale scritta da Luisa Pachera che ripropone in forma drammaturgica la genesi, le cause, le responsabilità della catastrofe di Stava con l’intento di stimolare negli spettatori quella riflessione, necessaria e indispensabile, per far in modo che non siano morti invano i 268 uomini, donne e bambini che furono uccisi il 19 luglio 1985 in val di Stava. La rappresentazione, che propone un allestimento rigoroso e suggestivo, trova il giusto equilibrio tra il ricordo e la denuncia delle responsabilità, usando anche diversi linguaggi scenici e avvalendosi di filmati,

Sgorigrad – Stava. Identiche sciagure

IL LIBRO Il libro in lingua italiana, bulgara e inglese descrive le analogie fra le catastrofi del 19 luglio 1985 nel Comune di Tesero in Italia e del 1° maggio 1966 a Sgorigrad e Vratza in Bulgaria. Entrambe queste catastrofi furono provocate dal crollo di bacini di decantazione a servizio di miniere, entrambe erano previste o prevedibili, entrambe hanno provocato un’inaccettabile numero di vittime. Il 1° maggio 1966 il crollo della discarica della miniera di zinco e piombo Mir-Placalnica a monte dell’abitato di Sgorigrad sprigionò una colata di fango di circa 450 mila metri cubi che percorse 7 chilometri fino

L’estate in cui Stava ci venne a cercare

In macchina col padre nel tragitto di ritorno dalla stazione di Bolzano, Anna, studentessa fuori sede a Bologna, finisce per caso e del tutto inconsapevolmente nella località dove, fino al luglio del 1985, si trovavano i bacini di decantazione della Valle di Stava. Spinta dalla curiosità, Anna inizia un viaggio nella memoria di una delle più gravi tragedie che abbiano colpito il Trentino in epoca moderna. Divisa tra il lavoro estivo da cameriera e le interminabili nottate con gli amici di sempre, Anna non perde occasione per cercare di capire cosa sia successo in quegli anni, scoprendo inevitabilmente ferite mai

Rassegna dei contributi scientifici

Il volume riporta gli studi scientifici, in lingua originale con gli abstract in italiano e in inglese, pubblicati sul disastro della val di Stava dal 1985 al 2003. Titolo completo: Rassegna dei contributi scientifici sul disastro della Val di Stava (Provincia di Trento), 19 luglio 1985 a cura di Giovanni Tosatti. Dipartimento di Scienze della Terra Università di Modena e Reggio EmiliaLargo S. Eufemia, 19, I - 41100 MODENA Pubblicazione n. 2807 del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Unità Operativa n. 2.9 (Università di Modena e Reggio Emilia), Contratto CNR

Stava | Tesero – La ricostruzione e la memoria

Il libro “Stava | Tesero – La ricostruzione e la memoria – 1985-2010” – curato da Marco Viola per il Comune di Tesero, la Provincia di Trento e la Fondazione Stava 1985 – ripercorre i 25 anni trascorsi dopo la catastrofe partendo dai primi interventi di messa in sicurezza della zona devastata dalla colata di fango, dagli interventi immediati di solidarietà e dalle prime opere di ripristino, passando poi al ripristino ambientale definitivo, alla ricostruzione delle infrastrutture e delle opere pubbliche, delle aziende e del patrimonio edilizio. L’opera sottolinea gli aspetti innovativi della ricostruzione in val di Stava rispetto a