1. Josef Brauns & A. Blinde

1. Josef Brauns & A. Blinde

Anmerkungen zum Fall Stava (Comments on the Stava Disaster). Wasserwirtschaft, 75, Vol. 11, p. 517, Wiesbaden. © WasserwirtschaftFriedr. Vieweg & Sohn, Verlagsgesellschaft mbHWiesbaden, Germany "Considerazioni sul disastro di Stava" Riassunto Il disastro di Stava (Provincia di Trento, Italia settentrionale) è stato causato dal cedimento di due invasi di decantazione ad uso industriale (impianti di flottazione dei residui di lavorazione nell'estrazione della fluorite), posizionati l'uno sopra l'altro su di un versante montano. Gli argini degli invasi, a pianta falciforme, erano costituiti prevalentemente da sabbia filtrata dagli stessi liquidi destinati alla decantazione mediante idrocicloni. Il tracimatore degli idrocicloni immetteva direttamente il materiale

Pacchetti formativi di più giornate

Le tematiche affrontate nel corso della giornata “DOVE STAVA UNA VALLE” di educazione ambientale e di formazione alla responsabilità civile e d’impresa ben si accostano ad altri momenti formativi che possono offrire la Valle di Fiemme e il territorio circostante. Sono possibili in particolare: momenti formativi di conoscenza del territorio: a Predazzo (a poco più di 10 chilometri da Stava) il rinnovato Museo Geologico delle Dolomiti - MUSE è uno straordinario e privilegiato luogo in cui scoprire il territorio e le Dolomiti, Patrimonio naturale dell’Umanità Unesco; il Museo offre anche escursioni guidate sul sentiero geologico Dos Capel;ad Aldino e/o a

Escursione guidata sul Monte Prestavèl

L’escursione nei boschi della val di Stava e sul monte Prestavèl si compie percorrendo il sentiero storico-naturalistico Stava 1985 “La Montagna delle scoperte”. Punto di ritrovo è il Centro Stava 1985 a Stava. Per i gruppi organizzati con proprio autobus turistico è possibile programmare l’escursione in base ai tempi a disposizione, scegliendo punti di partenza diversi dal Centro Stava 1985. I partecipanti vengono divisi normalmente in gruppi di 20, 30 partecipanti al massimo. Ogni gruppo viene accompagnato da un Operatore della memoria o da un Accompagnatore di territorio che ha frequentato un apposito corso di formazione organizzato in collaborazione con

Le cifre di un disastro: Val di Stava 19 luglio 1985

La frana- 180.000 m3 di acqua e fango fuoriusciti dagli invasi di decantazione;- quasi 50.000 m3 provenienti da erosione di terreno, dalla distruzione di edifici e dallo sradicamento di centinaia di alberi. La velocità della colata- attorno a 90 km/h (fra 23 e 25 m/s). L'area interessata- 435.000 m2 circa per una lunghezza di 4,2 km. I danni alle cose- 53 case d'abitazione, 3 alberghi, 6 capannoni e 8 ponti completamente distrutti;- 9 edifici gravemente danneggiati;- centinaia di alberi sradicati;- processi erosivi su un'area complessiva di 27.000 m2. Le Vittime- 268 morti dei quali:- 28 bambini con meno di 10 anni;- 31 ragazzi

Cronistoria dei bacini di decantazione della miniera di fluorite di Prestavel

Fino al 1960 la produzione di fluorite dalla miniera di Prestavel, gestita dalla Società Montecatini fin dal 1941, non superava le 30 tonnellate al giorno di "tout venant", cioè del totale di materiale estratto dalla miniera dal quale, per successive lavorazioni, veniva separato il minerale. Nel 1961 la società concessionaria costruiva un nuovo impianto per la separazione del minerale dallo sterile con il sistema della flottazione. Fu inoltre costruito un apposito acquedotto, con presa dal Rio Stava, che portava a Prestavel l'acqua necessaria per questo tipo di lavorazione. Il sistema consentiva un aumento di produzione per il trattamento di "tout

Prefazione della “Fondazione Stava 1985”

Il crollo delle discariche di miniera di Prestavel, avvenuto il 19 luglio 1985 in Val di Stava (Trentino), costituisce per dimensioni e numero di vittime la più grave catastrofe al mondo dovuta al collasso di rilevati arginali a servizio di miniere e rimane a tutt'oggi una delle più gravi catastrofi industriali mai verificatesi al mondo, seconda in Italia solo alla tragedia del Vajont del 1963. Una catastrofe che, stando a quanto evidenziato nelle sentenze del procedimento penale che si concluse con la condanna di dieci imputati riconosciuti colpevoli dei reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo, era facilmente prevedibile

Introduzione del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche

Il Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (G.N.D.C.I.) è stato costituito presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.) nel 1985 quale Gruppo Operativo del Dipartimento della Protezione Civile. Fra i compiti del G.N.D.C.I. vanno in particolare ricordati: lo sviluppo delle conoscenze scientifiche nel settore della difesa dalle inondazioni, dalle frane, dal depauperamento delle risorse idriche sotterranee, dall'erosione costiera e la gestione delle azioni di intervento scientifico in occasione di emergenze idraulico-geologiche nell'ambito delle iniziative condotte dal Dipartimento della Protezione Civile. Il G.N.D.C.I. rappresenta dunque l'Istituzione scientifica nazionale più direttamente coinvolta nelle attività di previsione e prevenzione degli eventi

Presentazione dell’opera

Il crollo delle discariche minerarie di Prestavel in Val di Stava, in Trentino, il 19 luglio del 1985, che causò la morte di 268 persone e devastò completamente questa vallata alpina, ebbe vasta risonanza a livello mondiale e suscitò l'interesse di diversi studiosi che a vario titolo si occuparono di questo tragico evento, cercando di delinearne cause e responsabilità. Gli studi e le considerazioni fatte da questi scienziati di varie nazionalità sono stati pubblicati in oltre una ventina di articoli, scritti nel periodo 1985-2003. Sulla base dell'esperienza da noi a suo tempo acquisita in veste di consulenti tecnici di parte

Il progetto Archivio Stava 1985

- Ultimo aggiornamento 15 maggio 2020 - L'archivio, in continuo aggiornamento, è stato integrato nel nuovo portale stava1985.it della Fondazione Stava 1985 con l'inserimento di nuovi contenuti multimediali, i link a documenti video in più lingue, l'arricchimento della gallery fotografica. - Aggiornamento del 28 luglio 2014 - Il catalogo ed i contenuti digitali dell'archivio della Fondazione Stava 1985, conservati presso un server interno al centro di documentazione della Fondazione stessa e consultabili inizialmente solo in loco, sono stati elaborati per permetterne la fruizione in internet. Il progetto ha visto lo sviluppo del software di consultazione web e del software di

Il progetto Percorso didattico itinerante

- Ultimo aggiornamento 8 febbraio 2020 - Il percorso didattico, realizzato con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento – Assessorato alla cultura, riprende i contenuti del percorso realizzato presso il Centro Stava 1985. E' disponibile in lingua italiana e in lingua inglese. Racconta, con brevi testi e immagini, genesi, cause e responsabilità della catastrofe di Stava (in calce a questa pagina link per approfondimenti). Il percorso si compone di un elemento iniziale e di 15 teli autoavvolgenti (roll-up). L'elemento iniziale è largo poco più di 2 metri, i singoli teli sono larghi 80 cm. l'altezza di tutti gli elementi