Casa Mich «Vèsü»: canale del mulino «dei Cüchi» e ruota del trinciaforaggi del «Vèsü» (anno 1933)

I mulini

Non è possibile stabilire con precisione l’epoca in cui furono costruiti i primi mulini ad acqua sul rio Stava, ma la loro comparsa risale certamente a molti secoli fa, se già nel 1378 lo Stava è indicato come “rio dei mulini” in una pergamena conservata nell’archivio comunale di Tesero.

L’omonima via Mulini (“le rü”, nella parlata locale) costeggia la destra orografica del rio partendo dalle imponenti arcate dei due ponti.

Il ponte sul rio Stava (note storiche)venne documentato per la prima volta nel 1188. Nel 1378 ne venne regolamentata la manutenzione che spettava non solo agli abitanti di Tesero ma, vista l’importanza, di tutta Fiemme. A fianco dell’antico ponte medioevale ad arco romano si affiancò, nel 1847, l’attuale ponte stradale.

Nei documenti consultati a partire dal 1378 i mulini ad acqua figurano più volte ed in numero rilevante – ad esempio se ne contano nove nel Libro d’Estimo della Regola di Tesero del 1789 ed ancora nove nell’elenco delle proprietà edificiali di Tesero del 1858 -, ma di essi soltanto sette sono chiaramente individuabili e risultano attivi verso la fine del XIX secolo.

Si è ritenuto perciò opportuno concentrare l’attenzione su questi ultimi, cercando di ricostruire per sommi capi e fin dove era possibile la loro storia e la loro fisionomia in altrettante schede informative.

Riguardo alla toponomastica è il caso di osservare che i mulini si concentravano nella parte bassa della valle del rio Stava e precisamente in località Cortàl subito a valle del ponte sul quale passava la strada commerciale di Fiemme e a monte dello stesso nel rione delle Rü, percorso dalla via che, partendo dallo stradone ad ovest del ponte, accompagnava a ritroso il torrente e si chiamava appunto Via dei Mulini. Dopo il 1985 questa strada è stata ricostruita, ampia e scorrevole, non tanto per servire le poche case rimaste, quanto piuttosto per favorire il collegamento con le stazioni turistiche di Stava, Pampeago e Lavazé, evitando l’attraversamento dell’abitato di Tesero, ed oggi sempre meno viene indicata con la vecchia denominazione di Via dei Mulini e sempre più con quella storicamente meno significativa di “circonvallazione”.

Documenti:

Schede sui mulini in val di Stava
Note storiche riguardanti il ponte vecchio sul Rio Stava

La sezione della mostra riguardante i mulini è stata curata dagli alunni della classe II/A dell’anno scolastico 1985/86 sotto la guida degli insegnanti Paolo Deflorian e Flavio Matordes.

Le ricerche d’archivio sono state effettuate dal prof. Italo Giordani.

Buona parte delle notizie è stata raccolta attraverso interviste effettuate presso numerose persone del paese, altre sono state desunte da documenti conservati nell’archivio comunale di Tesero e presso privati. Ai fini della presente ricerca sono stati inoltre consultati i seguenti testi:

•     AA.VV., Tesero. Immagini del passato, Ed. Cassa Rurale di Tesero, 1979;

•     Boninsegna, Dialetto e mestieri a Predazzo, Ed. Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige e Cassa Rurale di Predazzo e Ziano di Fiemme, 1980;

•     Mondo Ladino, Bollettino dell’Istituto Culturale Ladino, Anno VII, N° 1-2. 1983.

Di particolare importanza è stata la collaborazione del signor Emilio Zeni per le informazioni tecniche sui mulini e della signora Teresa Delugan Deflorian per le notizie riguardanti il lavoro del mugnaio.

Le fotografie sono state in parte reperite presso l’archivio della Cassa Rurale di Tesero e Panchià, in parte ricavate da originali messi gentilmente a disposizione da privati.