Guestbook

15/07/2022
Ho fatto parte delle squadre di soccorso che operarono in quei giorni a Stava. Quel 19 luglio 1985 con 2 squadre di soccorso composte da volontari su 2 ambulanze arrivammo da Firenze. Avevo 18 anni  compiuti da pochi mesi. Fummo allertati dalla centrale di protezione civile ed in tre ore siamo partiti arrivando a Tesero nel tardo pomeriggio. Siamo rimasti a Tesero una settimana trasportando molte volte poveri resti che venivano di volta in volta rinvenuti, all’ospedale di Cavalese. Tanti ricordi, tante le immagini che mi sono rimaste impresse. Ricordo che una signora anziana facendo un percorso nel bosco venne a portarci con un cestino dell’acqua e delle merendine, dicendo “vi ho portato queste, sono per voi che venite da lontano…”. Ma i ricordi di quei giorni sono tanti…
Complimenti al centro che avete realizzato ed a tutto quello che fate per mantenere vivo il ricordo di quello che è successo.

Luca – Firenze


14/07/2022
Una tragedia che si poteva evitare. L’avidità dell’uomo ha ucciso tante vite. per un’economia sostenibile che rispetti la natura e tutti gli esseri viventi.
Alma


14/07/2022
Immagini da vedere per ricordare! Emozioni che devono aiutare a fare scelte sempre più consapevoli!
Emilio


27/09/2021
Ho visitato il Centro di Documentazione Stava in agosto 2021, durante le mie vacanze a Passo Oclini. Conservavo un ricordo lontano della tragedia, all’epoca avevo vent’anni, e questa visita ha dato il via ad un approfondimento che in tanti anni non avevo avuto occasione di sperimentare. Ne è nato un reportage fotografico che ho pubblicato sul mio blog. Un piccolo contributo per continuare a non dimenticare.
Monica – Bologna


29/07/2021
Amare e rispettare la propria valle significa far conoscere anche le enormi tragedie che l’ hanno duramente colpita.
Altrimenti si rimane aridi nell’ anima e nello spirito.
Il 19 luglio 1985 una colata di fango dovuta al crollo della discarica di Prestavel travolse la val di Stava, sopra casa mia, seminando distruzione e morte.
La catastrofe della val di Stava è, per la perdita di vite umane, uno fra i più gravi disastri avvenuti al mondo a causa del crollo di bacini…
Oggi, il brutto tempo ci ha dato la possibilità di visitare il centro di documentazione in val di Stava. Facendo capire all’ ospite, l’ enorme tragedia.
Abbiamo poi visitato il monumento alle vittime nel cimitero di Tesero…
Il tempo grigio ha aumentato la nostra commozione…..

Gruppo Hotel Ancora – Predazzo – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


22/07/2021
Purtroppo per noi della Sardegna è stato impossibile essere presenti fisicamente a Stava per l’anniversario ma Vi siamo vicini con il pensiero. I nostri cari saranno sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri. 
Anna – Samassi


19/07/2021
Venerdì 19 luglio 1985. Mancava davvero poco ai festeggiamenti per il 35° di fondazione del nostro Coro, l’entusiasmo era alle stelle per l’evento tanto atteso, ma quell’entusiasmo in pochi minuti si trasformò in una terribile tragedia.
Il ricordo è sempre vivo!

Coro Genzianella – Tesero – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


03/05/2021
Le classi del nostro Liceo hanno risposto positivamente e sono uscite buone riflessioni dopo il vostro intervento. Ringraziamo per il vostro lavoro e contiamo di inserire la vostra offerta formativa nei nostri progetti di educazione ambientale e cittadinanza attiva anche per gli anni futuri.
Insegnanti del Liceo Galilei – Trento


27/07/2020
Complimenti per l’importantissimo lavoro che svolgete.
Anna – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


24/02/2020
Grazie per il lavoro di volontariato: il memoriale racconta in maniera chiara questa tremenda disgrazia e il video è molto semplice e commovente. Complimenti alla Fondazione . Grazie
Walther e Alessandra – Bologna


14/02/2020
Impressionante! Grazie per il lavoro che fate per tenere vivo il ricordo.
Marta e Adriano


20/10/2019
Grazie della visita e delle parole dette. E’ un racconto che abbiamo rivissuto per averlo provato sulla nostra pelle.
Vigili del Fuoco Volontari – Romagnano


13/09/2019
Cosa può fare l’uomo comune contro il vile dio denaro? Che questo ci sia di monito ed insegnamento affinché se ne parli e tali tragedie non avvengano più.
Fam. Benedetti – Iannitelli – Follonica


27/06/2019
Il centro di documentazione che la Fondazione ha allestito non ha l’aspetto di un museo. E’ invece un prezioso e sobrio luogo della memoria e della consapevolezza del valore della vita di persone e ambiente: vale la visita che non richiede molto tempo, ma fa tanto riflettere. Consiglio anche l’escursione guidata di circa 3/4 ore, per conoscere meglio il territorio e le circostanze della tragedia. È una camminata tra i boschi, purtroppo feriti dalla tempesta dell’ottobre 2018, ma oggetto di intense opere di ripristino. Ringrazio di cuore Michele, guida del mio gruppo e membro della Fondazione, che sa coinvolgere tutti, bambini ed adulti, con la sua disponibilità e preparazione.
Anna Maria – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


19/05/2019
Giornata di memoria e formazione domenica per i giovanissimi Vigili del Fuoco Allievi del Corpo di Dro e di Arco che si sono uniti per una visita ai luoghi della tragedia di Stava, accompagnati dal coordinatore dei progetti della Fondazione Stava 1985, che ha organizzato per loro un’uscita sul territorio ed una visita al centro di documentazione.
Vigili del fuoco volontari – Dro e Arcotratto dalla pagina Facebook @stava1985


16/05/2019
Grazie. Un centro importante, utile, che emoziona e coltiva la memoria. Mai più.
Alessandra – Udine


13/09/2019
Cosa può fare l’uomo comune contro il vile dio denaro? Che questo ci sia di monito ed insegnamento affinché se ne parli e tali tragedie non avvengano più.
Fam. Benedetti – Iannitelli – Follonica


21/01/2019
Ho 11 anni e vi devo dire che il film è molto interessante e spiega bene. Però, che tragedia!
Bianca


06/11/2017
“Riservare sempre la massima attenzione alla prevenzione e cura del territorio! Essere presenti attivamente per svolgere un’opera di controllo e monitoraggio continuo. Accrescere la coscienza civile. Non dimenticare. Questo il messaggio che ho colto, commovente ed efficace”.

Pasquale Gioffré – Commissario del Governo – Trento


29/08/2017
Grazie per l’aiuto nel capire, per non dimenticare. Video semplice e commovente. Complimenti alla popolazione di Stava e Tesero per l’impegno, la passione e la dedizione. Grazie

Cristina


31/07/2017
Grazie per la vostra documentazione che mostrerò ai miei alunni dell’istituto comprensivo Arbe-Zara – Scuola Stefano e Tommaso Fabbri, due bambini che frequentavano la scuola e che morirono quel giorno qui con la famiglia.

Gabriella – Milano


29/07/2017
E’ bello vedere che anche dopo il disastro la località di Stava si sia rialzata e abbia creato questo luogo per non dimenticare.

Lara


19/07/2017
Mia nonna è mancata in questo disastro e insieme a lei sua sorella con il marito. A causa di questo io non l’ho potuta conoscere visto che sono nata dell’86. Ringrazio l’organizzazione perché continuate a mantenere vivo il ricordo di queste persone.

Leah – Hackensack – New Jersey – USA – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


09/07/2017
L’uomo ha la memoria corta. E’ importante che attraverso questo Centro di documentazione anche chi è qui in vacanza possa “ricordare” e poi “trasmettere” ai tanti che non ricordano più questi eventi accaduti in una valle così bella

Antonio


07/07/2017
Dopo tanti anni rivedere le immagini del telegiornale ci ha fatto subito rivivere l’angoscia dei primi momenti e la preoccupazione per i tanti amici e conoscenti della zona, visto che abbiamo passato qua le nostre estati per anni e anni. Siamo consapevoli che tra quelle persone potevamo esserci anche noi.

Carla – Verona


01/07/2017
Dopo trent’anni siamo tornati … nella memoria tutto rimane.

Angela e Riccardo – Bergamo


07/05/2017
Ringraziamo per la disponibilità e anche l’accoglienza. I partecipanti sono stati davvero molto contenti. Per la prima volta, ho potuto anch’io visitare il Centro di documentazione Stava 1985. Non ne avevo mai avuto l’occasione prima. Abbiamo voluto dirvi grazie e dare una piccola offerta per la vostra attività che merita di essere sostenuta. Fare memoria è importante, soprattutto in un tempo come quello che stiamo vivendo. La salvaguardia del territorio e la cura del creato, sono tematiche che sollecitano un impegno responsabile da parte di tutti.

Marco e il gruppo CAI Conegliano


03/05/2017
Interessante escursione e visita al Centro di documentazione. Un modo diverso di fare lezione, con efficaci approfondimenti su ambiente, territorio, responsabilità individuale.

Istituto Agraria di S.Michele


27/04/2017
Non conoscevo la tragedia che ha colpito Stava; questa esposizione mi ha colpito molto e mi è rimasta nel cuore. Continuate a farla conoscere! grazie.

Massimo


29/12/2016
Bellissima esposizione, completa e ricca di dettagli. Chiarisce quanto accaduto e comunica la voglia che la Val di Stava ha avuto di rialzarsi e rinascere dalle macerie. Veramente utile per far riflettere le giovani generazioni sull’importanza dell’equilibrio tra natura ed opere artificiali.

Silvia, Marco, Benedetta e Martina


19/08/2016
Vi ringrazio di mantenere perenne memoria di questo tragico evento, che sia di monito a tutti dell’importanza di dedicarsi alla sicurezza di lavoratori e cittadini applicandosi con massima competenza tecnica e rifiutando i compromessi che spesso la finanza impone. In particolare alle giovani generazioni affinché si studi e si approfondisca, perché solo la genuina conoscenza e la genuina ingegneria applicata possono evitare disastri tecnici come la strage di Stava. Mi sono commosso perché avevo 14 anni e ricordo lucidamente il dolore che afflisse tutta la comunità cattolica ambrosiana. Un grande insegnamento porterò per sempre nel cuore grazie al vostro memoriale che mi ha colpito come uomo e come ingegnere.

Francesco – Milano


27/07/2016
Bravi per come è stato organizzata la visita. Le disgrazie annunciate dovrebbero essere d’insegnamento ma l’uomo talvolta dimentica. Ricordare quindi cosa è successo serve!

Circolo Pensionati e anziani di Brentonico


14/07/2016
Ho provato una grande commozione e tristezza nel guardare questo documentario e quando ho visto la mappa delle tragedie analoghe successe prima del 1985 e dopo ho ricordato una frase sentita ieri a proposito delle guerre: “la storia insegna ma non trova allievi”

Monica – Venezia


13/07/2016
Grazie per aiutarci a non dimenticare. Bellissimo il film che riesce a coniugare la dura realtà con la speranza per un futuro più responsabile.

Michela ed Emma – Vicenza


08/07/2016
E’ stata un’esperienza toccante, con l’escursione sui luoghi del disastro e la visita al vostro Centro: da ripetere assolutamente! Complimenti per il bellissimo video e un ringraziamento alla guida e al giovane ragazzo per la sua cordialità.

Cecilia e famiglia


11/03/2016
Siamo gli studenti della 4a geotecnico. Siamo venuti a Stava per commemorare tutte le persone che hanno perso la vita in questi luoghi per l’incuria umana. Ci auguriamo che tragedie di questo genere non succedano mai più.

Istituto Einaudi – Bassano del Grappa


05/01/2016
Che dire? Non si può non ringraziarvi per tutto: la gentile accoglienza e la cura costante della memoria. Una esperienza indimenticabile.

Pauline


05/11/2015
Grazie per le precisazioni sul grave disastro avvenuto nei giorni scorsi a Bento Rodríguez – Mariana in Brasile. Da parte nostra abbiamo sempre tanta ammirazione per il gran lavoro di sensibilizzazione che state facendo. Queste tristi notizie e queste immagini drammatiche siano un monito per tutti affinché l’uomo capisca che non può continuare ad operare sfidando la natura per la sola logica del profitto. La vostra Fondazione che definite modesta e purtroppo piccola per essere efficace è invece molto molto preziosa di fronte a questi eventi catastrofici: rimane come un faro che indica la strada da seguire. Grazie ancora e buon lavoro a tutto lo staff.

Mauro – Predazzo


25/09/2015
Thank you for your important work and for the good presentation! Study visit from 19 dam-engineers.

Stina Astrand – WSP, Sweden


06/09/2015
Siamo venuti con tutta la squadra del Base 96 di Seveso per ricordare Paolo e Davide Disarò cha hanno militato nella nostra società e per far capire ai ragazzi che è importante ricordare per far sì che non capiti più nel futuro.

Base 96 – Seveso


20/08/2015
Abbiamo 21 e 23 anni e senza il vostro lavoro probabilmente non avremmo mai saputo di questa tragedia. Speriamo che si possa imparare dal passato. Grazie!

Mattia e Eleonora


10/08/2015
Sono arrivato qui la notte del 19 luglio 1985 con i miei compagni del Rgt Alpini Moregno. Certe immagini sono scolpite nella mia memoria e come me anche nella memoria di noi tutti ragazzi ancora diciannovenni. E’ bello ora vedere qui la vita di nuovo rifiorita.

Riccardo – Mandello Lario (LC)


02/08/2015
Vacanza non vuole dire solo divertirsi ma conoscere, capire, imparare. Qui, sul luogo del disastro del 1985, ho capito cosa è successo. Prego Dio perché non succeda più in nessuna parte del mondo. Il valore della vita deve essere anteposto a tutto!

Margherita


19/07/2015
Ho sentito parlare di Stava dai miei colleghi che sono intervenuti sin dai primi momenti della tragedia. Io allora ero troppo giovane ma oggi essere qui mi da una certa emozione! Spero che la lezione di Stava sia servita e che non accadano più certe tragedie.

Claudio VVFF – val di Non


19/07/2015
Chissà come sarebbe stato se… Chissà come sarebbe stato conoscerti … Chissà se tuo figlio sarebbe oggi in grado di sorridere …

Laura


16/07/2015
I like this museum very much.

Alexandra, Anton, Vera, Vasilij, Leonid from Moskov


08/07/2015
Un ringraziamento di cuore per l’accoglienza e per la visita guidata. Un pensiero a tutte le vittime della strage… per non dimenticare!

Beppe e gli ospiti dell’Hotel Ancora di Predazzo


28/06/2015
E’ stata una grande emozione ascoltare, vedere, capire. Impressionante il filmato che racconta la tragedia che ha colpito questa bellissima valle. Tristi, commossi pensando a tutti ma soprattutto a loro: Luciana, Maria Assunta, Rosaria, Mariano.

Gli amici di Samassi


12/04/2015
Grazie per il vostro lavoro che aiuta tutti noi a comprendere e a non dimenticare, ma soprattutto a prenderci quella parte di responsabilità senza la quale tragedie di questa portata continueranno ad accadere.

Caterina


01/03/2015
Ero una bambina allora e la commozione è molta a ricordare ora che sono donna e madre. Ci ho portato le mie figlie affinché conoscano questa triste pagina della nostra storia e siano persone responsabili per il futuro di questo mondo.

Elena


17/02/2015
Un fatto così grave spiegato e raccontato con chiarezza e semplicità. Grazie Michele.

Beatrice


04/10/2014
Mi ha colpito il discorso sulla responsabilità individuale, che se usata come guida delle nostre azioni, cambia la situazione. Mi ha colpito molto anche quanto lavoro e scarto ci sia dietro a prodotti di consumo abituale, come ad esempio una lattina.

Matilde – Scuola Media Predazzo


07/09/2014
Der Mensch ist der größte Feind der Natur. Profitgier kommt vor Naturschutz. Das zeigt auch deutlich das Unglück von Stava. Beten wir für die Menschheit, dass sie einsichtig wird. Friede allen, die bei diesem Unfall zu Tode kamen und ihren Hinterbliebenen.

Heidrun – Hannover (Deutschland)


01/09/2014
Non solo turismo ma cultura e insegnamento dalle terre alte. Complimenti!

C.A.I. Este – Padova


27/08/2014
Sono trascorsi 29 anni da quel 19 luglio 1985, ore 12,23. Oggi Parlando con alcuni colleghi ho rivissuto quei tragici momenti. Sono un finanziere che quel giorno mi trovavo a Predazzo, in qualità di atleta delle FF.GG., e fui tra i primi a prestare soccorso, insieme ad altri miei colleghi. Ricordo perfettamente ogni attimo di quella tragica giornata. Avevamo appena ultimato la seduta di allenamento mattutina e ci accingevamo a pranzare, quando un ufficiale ci informò che a Tesero era crollato il ponte e che c’erano dei feriti. Ricordo che ci “caricarono” su di un camion della GDF e, armati di funi e vanghe ci accompagnarono sulla zona del disastro. Il mezzo arrestò la sua corsa qualche centinaia di metri prima del ponte e senza sapere ancora con precisione cosa fosse accaduto, io con i miei colleghi, ci avviamo verso la zona del disastro. Giunti sul posto il paesaggio che si mostrò ai nostri occhi era allucinante. Tutto quello che fino a qualche ora prima era stato il “nostro campo di allenamento” non esisteva più. Ricordo che senza ricevere direttive ben precise ( erano trascorsi si e no 30 minuti dalla tragedia) ci dissero di avviare le ricerche di eventuali sopravvissuti. Io fui tra i fortunati che riuscì a contribuire al ritrovamento in vita del cuoco settantenne che lavorava all’hotel, ubicato nei pressi di Tesero nel punto in cui l’onda gigantesca curvò leggermente al punto da farlo crollare parzialmente. Se non ricordo male questa persona, di nome Peppino, come seppe che eravamo finanzieri ci urlo, con quel poco di voce che aveva in corpo, che era un ex collega in pensione. Fu l’unico momento di gioia considerato che purtroppo il prosieguo delle ricerche ci consentì solo di recuperare i corpi, spesso straziati, di chi non ce l’aveva fatta. Stremati e sporchi di fango lavorammo ininterrottamente fino al tramonto per poi far rientro in caserma a Predazzo. Solo allora, io appena ventenne, riuscii con molta difficoltà a contattare i miei famigliari giù nelle Puglie per tranquillizzarli. Nel frattempo ci fu comunicato che era stata trovata in vita anche la figlia del titolare di un negozio di Tesero, credo di articoli sportivi, crollato parzialmente. I giorni seguenti fui impegnato ancora nelle ricerche insieme ai colleghi finanzieri giunti da Rovigo, purtroppo senza ulteriori gioie. Dio solo sa quante volte mi è capitato di soffermarmi a pensare a tutte le vittime di quella tragedia e soprattutto a cercare di capire cosa abbiano potuto provare in quell’istante. Poteva capitare anche a me visto che per allenarmi percorrevo, insieme ai miei colleghi, quelle strade e quei sentieri, proprio come accadde quel 19 luglio 1985.

Vito Rocco – Bari


27/08/2014
Abbiamo partecipato all’escursione guidata sul monte Prestavel accompagnati da persone di grande valore. Esperienza interessantissima e da consigliare.

Chiara, Sandro, Enrico, Daniele, Alessandro, Matteo, Angela


20/08/2014
Il nostro preside Gianfranco Zelasco è morto a Stava. Adesso noi giochiamo a calcio in un campo dedicato a lui.

Alunni della scuola media Cairoli di Milano


19/08/2014
Complimenti per il pregevole lavoro di ricostruzione e di memoria storica, per l’importante esperienza, con l’auspicio che serva ai giovani a non ripetere più. Grazie.

Elisabetta


17/08/2014
In ricordo della mia cara nonna Clara, mi dispiace molto non averti mai conosciuto e di averti persa in tanta violenza e sofferenza. Porterò sempre il tuo ricordo con grande amore e rispetto. Ciao nonna … i miei fratelli mi parlavano sempre delle tue fantastiche merende … voglio ricordarti immaginandoti così … ti abbraccio forte e ti mando un grande bacio.

Giulia e Paolo


09/08/2014
Complimenti vivissimi per l’acume e la sensibilità con cui Stava 1985 ha saputo offrire a tutte le età un insegnamento e un’esortazione ad attivarsi per fare sì che ciascuno possa contribuire ad evitare il ripetersi di queste tragedie.

Stefano Benazzo – Ambasciatore d’Italia


28/07/2014
Indimenticabile ricordo di Fiorella e del piccolo Emanuele. Sarebbero ritornati a casa il giorno dopo. Egoismo e incuria causarono un dolore immane. Una preghiera per tutte le vittime, perché non siano dimenticate.

Antonella e Sandro


21/07/2014
Abbiamo portato i nostri bambini di 6 e 8 anni per fargli conoscere questa tragedia che io ho vissuto da vicino perché il 19 luglio 1985 avevo 9 anni ed ero in vacanza qui vicino. Abbiamo voluto che conoscessero bene la storia nella sua tragicità per non commettere gli stessi errori

Alessandro


19/07/2014
Le parole pronunciate o scritte sono spesso inefficaci. Questa è una giornata di riflessione e di impegno per un futuro senza più queste tragedie

Guido Rossi Presidente Provincia Autonoma di Trento


16/07/2014
L’ultima settimana di giugno 1985 ero a Tesero con un gruppo di universitari per un corso di aggiornamento nelle foreste della valle di Fiemme. Uno di quei giorni sostammo nella valle di Stava tutto il giorno, vedemmo i bacini, visitammo la segheria a mulino, vedemmo il continuo passaggio di camion che salivano… qualcuno pensò “ma è sicura tutta quell’acqua lassù?…” e qualche settimana dopo rimanemmo incollati al televisore a vedere le immagini di quel disastro … oggi non posso che ricordare quel giorno …

Paolo e famiglia


09/05/2014
Una bella giornata ricca di emozioni e spunti formativi. Un grazie di cuore da tutto il Centro.

Centro di Formazione Professionale “Veronesi” – Rovereto


01/05/2014
Bellissima giornata accompagnati da persone preparate che ci hanno saputo coinvolgere, commuovere ma anche infondere fiducia e voglia di andare avanti con responsabilità e coscienza. Ciao e grazie.

Gruppo Darzo-Storo-Lodrone Associazione La Miniera


28/02/2014
Il pomeriggio del 4 settembre scorso ho avuto modo di visitare l’esposizione e i locali predisposti per mantenere viva la memoria di quanto avvenuto nel vs. Comune, a Stava nel 1985. Oltre a congratularmi e a manifestare piena condivisione rispetto alla vs. iniziativa, con la presente intendo esprimere apprezzamento anche per la persona che era presente ad accogliere i visitatori. Era una giovane studentessa che, con molta sensibilità e preparazione, non solo ha spiegato lo scopo della documentazione, ma è riuscita anche a illustrare con sensibilità e coinvolgimento quanto avvenuto. Complimenti a voi tutti, ai giovani che collaborano e che riuscite a coinvolgere.

Angelo – Finale Emilia – Modena


06/02/2014
Rispettare le regole, rispettare la natura significa rispettare la vita. Grazie per il vostro lavoro!

Graziella e Stefano – Parma


05/12/2013
Un ricordo nel tempo indelebile, oltre queste parole, c’è il cuore e la mente di ognuno di noi che va con il pensiero a tutti quelli che hanno perso i loro cari …

Gianfranco (alpino qui nel 1985) e famiglia


04/12/2013
Ho letto con attenzione e molto piacere l’attività che la Fondazione Stava 1985 sta continuando a portare avanti. Non posso che congratularmi con Voi anche perché Stava è e rimarrà sempre nei nostri cuori, soprattutto come monito affinché non succeda mai più. Grazie ancora di cuore per tutto il lavoro svolto.

Assessora alla Salute e Solidarietà sociale della PAT Donata Borgonovo Re


19/11/2013
Grazie per l’approfondita spiegazione

Le classi terze della scuola media di Predazzo


10/11/2013
Scrivo queste poche righe solo per raccontarvi uno spezzone della storia di due delle povere vittime di quella sciagura. Erano madre e figlia che abitavano con il babbo a Milano dove anch’io ancora abitavo coi miei genitori. Nella loro scala ero conosciuto per essere un principiante ma volonteroso imbianchino ed allora anche la ‘figlia della signora Sacchì’ (perché anche la nonna abitava una scala più in là) mi chiamò ed io stetti un paio di giorni nel loro appartamento a verniciare il pavimento dei balconi. Poi, finito il lavoro, me ne andai e non ricordo di aver più rivisto quella bimbetta con la sua mamma. Mi hanno raccontato che furono rinvenute abbracciate sotto il loro albergo raso al suolo. Non dimenticherò mai questo particolare né la grande ingiustizia che sta dietro questa vicenda.

Enrico – Milano


21/09/2013
Mi sento molto vicino alle famiglie che hanno perso i loro cari. La mia sentita preghiera a tutti i defunti. L’arcivescovo metropolita di Cracovia (Polonia) nella sua visita ai luoghi già percorsi a fianco di Papa Giovanni Paolo II quando era suo segretario nel 1988.

Stanislao Card. Dziwisz


12/09/2013
La vita è come un fiore, deve essere coltivata come un bene prezioso. Dalla diga del Gleno (01/12/1923) a Stava (19/07/1985)

Patrizia, Angelo, Franca


24/08/2013
Complimenti per l’allestimento e la chiarezza dell’esposizione

Rita


17/08/2013
Grazie per il lavoro di memoria che fate; da tutti noi. Grazie ai volontari per il prezioso operato che aiuta le nostre coscienze.

Roberto (Arese)


16/08/2013
Ho conosciuto dal vero il Vajont. Ora conosco anche Stava. Ho una lacrima di dolore nel cuore. Ho rabbia verso chi non ha saputo vegliare con amore su queste terre. E la Fortuna di avere la speranza di essere tra coloro che vogliono amare questo mondo.

Giulio


13/08/2013
Stefano e Tommaso Fabbri hanno perso la vita qui e frequentavano la mia stessa scuola a Milano che ora porta il loro nome.

Chiara


09/08/2013
Visita per non dimenticare. Tappa importante del nostro percorso estivo.

Gruppo Estate Insieme di Mezzolombardo


06/08/2013
Orgoglioso per aver preso parte ai soccorsi nel periodo di leva torno contento di vedere Stava rinata.

Un alpino di Gorgonzola


04/08/2013
Abbiamo visto il filmato; è ben fatto, unisce al racconto i dati di cronaca supportati da ricostruzioni chiarissime nel spiegare le origini del fatto. Rimane il rammarico di chi per lucro e superficialità “tecnica” si permette di cancellare tante vite. Alle vite perse e alle vite rimaste vive ma “spezzate” va il mio commosso ricordo.

Maria Paola


29/07/2013
Ragazzi e animatori dell’altopiano di Predaia (val di Non – TN) ringraziano per le spiegazioni degli operatori della Fondazione Stava. Possiamo continuare il nostro pellegrinaggio con occhi diversi …

Campo scuola casa Varena


29/07/2013
Commovente il ricordo delle vittime. Speriamo che queste tragedie non debbano capitare più. Grazie per la ricostruzione, per non dimenticare. Complimenti ai volontari e al direttore del centro!

Maria e Gigi


20/07/2013
La serata con concerto per l’anniversario è stata molto bella. Noi del Monteverdi Chamber siamo stati molto contenti di aver suonato. Verremo un giorno a visitare il centro.

Paolo (Bolzano)


19/07/2013
Per non dimenticare… Dopo 15 lunghi anni la Valle di Stava è stata interamente ricostruita e riconsegnata alla sua bellezza originaria. Ma, niente potrà cancellare la tremenda ferita inferta ad un territorio innocente. La forte solidarietà, la vicinanza concreta dello Stato, le preghiere dell’Italia intera, con Papa Giovanni Paolo II raccolto davanti alla lapide che ricorda le vittime, l’impegno civile ed esemplare della Fondazione Stava1985 possono lenire il dolore ma inevitabilmente non cancellarlo. Il ricordo di quanto accaduto, sotto forma di memoria attiva, deve servire da monito per le generazioni future.

Laura – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


18/07/2013
Le visite guidate del 12 e del 15 luglio scorso che hanno visto protagonisti gli Allievi Ufficiali del 2° Anno di Accademia della Guardia di Finanza (111° corso “Ponte di Perati III”) e del 1° Anno di Accademia (112° Corso “Val Tomorizza III” e 11° Corso R.A. “Ercole”) hanno permesso di trascorrerre magnifiche giornate con mirabile lezione sulle tematiche di responsabilità civile e gestione del territorio.

Accademia della Guardia di Finanza


12/07/2013
Ricordi indimenticabili, perchè non succeda mai più nel mondo. Esposizione suggestiva e ben guidata. Servirà??? Speriamo

Eleonora e Umberto


09/07/2013
Grazie per l’impegno di chi non smette di avvisare che non bisogna rimandare la denuncia di pericoli sopratutto quando sono coperti da interessi economici.

Stefano


17/06/2013
Some of them will be geology-engineers, so I hope this experience will stay with them. What can happen when we aren’t super-careful in our advising. Prof. Ogg

Geology university student group – Purdue University (Indiana – USA)


04/06/2013
Very interesting. We did not recall this disaster from 1985, and it was good to learn about it.

Paul and Linda, Pinole, California – USA


15/05/2013
Tappa importante del percorso su ambiente e territorio. Le classi e i referenti ambientali con gli insegnanti.

Le classi 3e dell’ITCG Fontana di Rovereto


19/04/2013
Tappa obbligata per le scuole del Trentino!

Istituto Agrario S.Michele A.A.


18/04/2013
Tanto vicini quanto poco informati. Impressionante. Per fortuna esistono Centri come questo che mantengono viva la memoria. Grazie e complimenti. Maria. Ogni volta che ci torno mi prende un colpo al cuore. Così vicino, così surreale eppure è successo. Noi siamo qui per non farlo accadere di nuovo. Fabiola e Angelica

Istituto Superiore la Rosa Bianca di Fiemme


28/01/2013
Oggi in internet ho trovato il sito della Fondazione Stava. Sono ritornata indietro con i ricordi e ho rivissuto un momento triste. Quel lontano 19 luglio 1985 ho perso una mia cara amica e compagna di giochi. Ciao Maria Grazia ti ricorderò sempre!

Patrizia di Milano


16/01/2013
E’ commovente vedere la ricostruzione di questa catastrofe nel posto dov’è accaduta. Degno di attenzione.

Jakub e Kynhf – Cracovia – Polonia


30/12/2012
La memoria è l’unica arma che l’uomo può usare affinchè tali tragedie non accadano più.

Mario e Micaela


12/10/2012
Excellent presentation of a tragedy. Many thanks,

Hudson Family (UK) and Harty Family (South Africa)


10/10/2012
Ho apprezzato molto il concerto-racconto rappresentato nel giorno della Memoria del 9 ottobre: complimenti vivissimi a chi lo ha pensato, costruito, preparato ed ottimamente eseguito. Davvero un lavoro pregevole! Bravissimi tutti e complimenti per la scelta dei brani.

Mario


16/09/2012
Nonostante un viaggio avventuroso e la neve sul sentiero è stata una giornata molto interessante. Vedere la valle di Stava così verde dalla montagna innevata fa quasi dimenticare l’orrore che ci è passato.

Gli studenti del Liceo di Cortina d’Ampezzo


03/09/2012
Scopro oggi la verità; ero qui in quel giorno, avevo 17 anni. Ho rivissuto un brivido enorme. Bisogna fermarsi più spesso, anche nelle piccole tragedie, e non aspettare le grandi, a pensare l’importanza della vita. Grazie per aver fermato il tempo ed avermi dato la possibilità di riflettere nuovamente. Il Trentino, la Valle di Fiemme, Stava saranno sempre nel mio cuore!

Cesare


03/09/2012
Cara Stava, molto vicina a Tesero, seconda tappa del nostro viaggio di nozze. Abbiamo pensato a te con immenso dolore in questi giorni. Le nostre preghiere Vi ricordarono allora, come oggi. Gesù vede tutto, anche il dolore di ogni uomo ed è il solo che può aiutarlo.

Maddalena – Gattinara


03/09/2012
Immer wachsam sein, immer kritisch schauen, wenn die Industrie uns weismachen will, alles sei “so sicher”!

Hans – Deutschland


03/09/2012
Ripasso dopo tanti anni dalla tragedia. Tutto ricostruito, ma il segno nel cuore rimane.

Orietta


18/08/2012
Per chi ha vissuto in quel periodo e ha visto la frana scendere deve essere stato terribile. Bellissimo come avete ricostruito questo museo per ricordare e tenere viva la memoria.

Celestina e Francesco – Varese


16/08/2012
Dopo 27 anni ritorno a rivedere questi posti con grande commozione ed emozione e ringrazio la vita e le persone che non dimenticano e non ci fanno dimenticare il dramma che l’uomo e la sua avidità hanno creato. Grazie a voi col cuore.

Bruno – Venezia


15/08/2012
Dall’Emilia terremotata un grande abbraccio a Stava e ai suoi abitanti

Massimiliano – Carpi (MO)


20/07/2012
Parliamo ai nostri amici, ai nostri figli, ai nostri nipoti del nostro passato… Doniamo loro la memoria di momenti, non sempre felici purtroppo, che non hanno vissuto, perchè anche loro possano trarne insegnamento…

Katia – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


01/08/2012
Leggendo in un forum di motociclisti, ho trovato un riferimento alla catastrofe di Stava del 1985 ed improvvisamente sono tornato indietro di 27 anni… Avevo 23 anni ed insieme ad un amico decidemmo da Pistoia di fare un viaggio in Val di Fassa con la mia Vespa 125. Eravamo in viaggio per rientrare verso casa, avevamo un “125” e quindi facendo tutte statali passavamo per tutti i paesi ed io iniziai a leggere sulle locandine fuori dalle edicole la notizia della catastrofe; ci fermammo, comprammo un quotidiano e subito realizzammo che eravamo passati da quel posto 24 ore prima della disgrazia; cercammo subito un telefono (a quel tempo non avevamo certo i cellulari) e chiamammo casa…. erano sicuri che fossimo stati coinvolti nella frana, perchè per due giorni non ci eravamo fatti sentire. Ho raccontato poche volte di questo fatto che seppur mi ha coinvolto molto marginalmente è rimasto sempre ben presente nella mia mente, tanto che oggi mi sono ripromesso, visto che ad agosto passerò nuovamente per le vostre zone, di farvi visita per rendere omaggio alle vittime di quel disastroso evento.

Gian Marco – Pistoia


20/07/2012
Voglio sempre ricordare e mai dimenticare Il vs dolore non si potrà cancellare mai purtroppo.Ma non siete e non sarete soli.

Michela Mirra – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


20/07/2012
Complimenti per la rappresentazione di ieri sera in memoria delle vittime; l’emozione trasmessa è stata molto forte ed il messaggio credo sia stato recepito dal pubblico presente in sala. Ben curati i particolari nei testi (bellissimo l’inserimento dialettale), immagini e brani eseguiti dalla banda; un omaggio alle vittime di Stava degno di una vera e seppur triste ricorrenza.

Andrea


20/07/2012
Oltre alle cerimonie istituzionali, ho avuto il piacere di assistere al concerto del 19 luglio e mi congratulo con la banda, la filo e tutta l’organizzazione per la bellissima serata. Il concerto , le proiezioni e le parole sono state molto coinvolgenti ed hanno creato un’atmosfera di ricordo molto sereno con una punta di nostalgia. Mi ha fatto anche molto piacere vedere il teatro gremito.

Piera


19/07/2012
Un vivo ringraziamento a Voi ed a tutti i componenti della Fondazione Stava 1985 per il costante ricordo delle vittime; sentendomi spiritualmente con Voi invio un cordiale e commosso saluto.

Claudio Eccher – Trento


19/07/2012
Nel 27esimo anniversario della catastrofe di Stava, voglio esprimere a nome mio personale e della Provincia di Reggio Emilia sentimenti di vicinanza a coloro che sono stati duramente colpiti dalla tragedia. Ricordare quel 19 luglio 1985 serve a non dimenticare e a richiamare l’attenzione e la responsabilità di tutti, soggetti pubblici e privati, verso la tutela e la difesa del territorio. Con l’auspicio che ciò possa realizzarsi, porgo i miei più cordiali saluti. Provincia di Reggio Emilia Presidente Sonia Masini

Sonia Masini – Presidente Provincia di Reggio Emilia


16/07/2012
Sono riuscito appena in tempo a vedere il filmato su Stava del canale televisivo 602 ed ho provato una profonda tristezza nell’osservare le immagini di tanta sofferenza. Non posso che essere debitore della bellissima giornata trascorsa ieri con il gruppo di amici di Tesero camminando da Pietralba a Tesero. Ho lavorato per oltre vent’anni in Val di Fiemme, dove ho potuto apprezzare la dignità della gente “fiammazza”. Ho visto gli occhi della gente intervistata e non vi ho trovato odio per i colpevoli ma una sofferta consapevolezza della limitatezza dell’uomo. Una profonda amarezza per la tragedia e per la perdita di persone care, ma anche una grande dignità, che c’insegna che la vita ed il valore dell’uomo e della natura devono stare al al di sopra di squallidi interessi di denaro.

Fabio – Trento


15/07/2012
Abbiamo condiviso un significativo momento al santuario, sfidato la pioggia che ci ha (per pochi minuti per fortuna) rinfrescato sul percorso, camminato per quasi 25 Km. “Quell’uomo in ginocchio”, siamo sicuri, era con noi per tutto il cammino.

Il gruppo di camminatori da Pietralba a Tesero


16/06/2012
Conosciamo bene queste vicende. C’è tanto da lavorare per un mondo bonificato…

Associazione mineraria sarda – Iglesias


10/06/2012
Un’opera immensa per non dimenticare.

Veronica – Monteveglio (Bologna)


27/05/2012
Bravi per aver fatto memoria nel giorno della tappa del Giro d’Italia. Vedere in televisione Gilberto Simoni parlare di Stava e del Cermis onora gli amici che lì ho perso.

Rosangelo – Padova


25/05/2012
Bellissima pedalata in compagnia per ricordare le vittime di Stava e del Cermis. Con riconoscenza in occasione della Staffetta della Memoria nel giorno della tappa del Giro d’Italia con arrivo all’Alpe di Pampeago.

Gruppo Sportivo Carabinieri


25/05/2012
A nice ride to remember the victims.

Marrit Leenstra – Nazionale olandese pattinaggio velocità


25/05/2012
Oggi è stata una pedalata bellissima e il momento di ricordo sui due cimiteri è stato emozionante. Una bellissima giornata. Per non dimenticare.

Matteo Anesi – Medaglia d’oro olimpica a Torino


12/05/2012
Di passaggio prima dell’adunata di Bolzano.

Gruppi Alpini di Colere e Palmanova


11/05/2012
Chiudiamo con Stava questa 3 giorni in Trentino. Non solo informazioni ma anche materiale su cui riflettere.

Università degli Studi de L’Aquila


10/05/2012
Una giornata diversa dalle solite uscite scolastiche, resterà impressa.

Istituto Alberghiero Levico Terme


26/04/2012
Una giornata intensa, istruttiva e molto commovente.

Classe 1B ITC Tambosi Trento


26/04/2012
Non abbiamo parole che possano far capire il nostro disappunto e la nostra commozione.

Giovanni e Ornella – Varese


11/03/2012
Immagini che non si vorrebbero più rivedere. L’incapacità di alcuni e il pressapochismo portano a queste immani tragedie.

Paolo


27/02/2012
Nel 1985 avevo dieci anni. Pochi per “prestare attenzione” a un fatto di cronaca… troppi per non vedere le immagini in televisione. Gli anni passano e la vita, con le sue gioie e di suoi dolori, continua. Ieri sera, quasi per caso, mi sono ritrovata con la mia famiglia a guardare il bellissimo documentario realizzato da National Geographic e dedicato proprio alla tragedia di Stava. Ho pianto. Tutti quei morti, tanta distruzione in pochi minuti, tante famiglie la cui esistenza è cambiata per sempre. In Italia ci si indegna facilmente ed altrettanto facilmente si dimentica. Vi prego, continuate a lavorare affinché le nuove generazioni sappiano della tragedia che ha colpito Stava e la memoria collettiva ricordi quel 19 luglio 1985 come un giorno di lutto per tutta la Nazione e perché il sacrificio delle 268 vittime non sia stato vano.

Elisabetta


19/01/2012
Diese Katastrophe birgt die Chance, dass in Zukunft nachhaltige gelebt.

D.B Bergmann – Bremen


04/01/2012
Grazie ai ragazzi che accolgono i visitatori al Centro di Documentazione. Agli irresponsabili che non hanno tenuto conto della pericolosità della situazione a Stava invece va un triste pensiero

Luigina


19/10/2011
Auguriamo salute e felicità per la gente che ha subito questa tragedia così grave e a chi ha perso la propria famiglia. Sinceramente le insegnanti dell’istituto per ragazzi di Kobrin, Regione di Brest , zona colpita dalle radiazioni di Chernobyl.

Tatiana, Tatiana e Ludmila – Bielorussia


14/10/2011
Interessante, commovente … toccante

5e classi Liceo Cles


14/09/2011
Registrerò lo speciale in onda su National Geographic… mi ricordo tutto, avvenne quando ero adolescente. Sono passato da Stava nel 2007, durante una vacanza a Varena; mi sono commosso di nuovo.

Federico Marescotti – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


08/09/2011
Complimenti per l’informazione accurata e importante. State facendo un grande lavoro. Studenti di geologia università svizzera di Zurigo.

ETH Zürich – Departement Erdwissenschafte


27/08/2011
Solo una enorme tristezza nel rivedere immagini così angoscianti … e pensare alla responsabilità di uomini di potere, legati solo al profitto e MAI al rispetto della Madre Terra. Con la speranza che non si debba più piangere per tragedie così tremende. E tanti complimenti a chi gestisce questo luogo della Memoria.

Isabella – Vicesindaco di Giavera del Montello – Treviso


22/08/2011
Grazie per il vostro lavoro, grazie perchè aiutate tutti noi a non dimenticare. Un ricordo per tutte le vittime, piccole e grandi. Un ricordo speciale per Stefano.

Sabrina – Milano


17/08/2011
Grazie perchè tenete viva la memoria e tramandate ai giovani l’importanza della sicurezza, vigilanza, onestà.

Roberto – Milano


11/08/2011
Ricordo ancora quei momenti, sono contento di aver potuto aiutare qualche persona.

Marco – Vigile del fuoco di Parma


07/08/2011
Grazie ai ragazzi che collaborano con la Fondazione. Non dimenticheremo!

Maddalena – Padova


06/08/2011
Il 19 luglio 1985 verso le 12.45 stavamo pranzando tutti assieme presso il Comando dei Vigili del Fuoco di Udine. Ci dissero di partire subito per Tesero perchè era crollata una diga e c’erano molti morti! Partiti subito, verso sera siamo arrivati a Tesero e per una settimana abbiamo scavato, scavato, scavato e recuperato persone e cose e questo mi è rimasto nel cuore. Ero un giovane vigile del fuoco, assunto da un paio di anni. Bene, dopo 26 anni sono tornato in questi luoghi e l’emozione è mille volte superiore e ricordo ogni istante di quella settimana di luglio passata ad aiutare gli abitanti di questa bellissima comunità in questa meravigliosa zona del Trentino. Tutti o quasi i miei compagni di viaggio di quel periodo sono in pensione ma negli anni abbiamo spesso ricordato quell’esperienza.

Sandro – Un vigile del fuoco di Udine


04/08/2011
Una ricostruzione così accurata si vede di rado.

Laura e Cristiano – Cuneo


03/08/2011
In questa immane tragedia o rivissuto quanto accaduto in tempi più recenti nel mio Abruzzo. Una preghiera per le vittime di Stava affinchè la loro scomparsa non venga mai dimenticata dalle nuove generazioni.

Antonio – Sulmona (AQ)


02/08/2011
Una preghiera per quelle povere vittime da una persona che ha potuto constatare quanto è successo di persona. Rivedere queste immagini fa male al cuore. Non si può dimenticare!!!

Bruna – Mantova


01/08/2011
Sono andato via di qui il 18 luglio 1985 e qui ho perso zii e cugini e per poco non perdevo mia sorella. Sono tornato oggi dopo 26 anni e le lacrime sono scese come il rio Stava, senza freni. Ho preso dei sassi, li porto a casa, a mia madre i cui occhi brillano ancora quando parla di Stava. Grazie.

Vito Baleno – Canosa di Puglia – Bari


25/07/2011
Perchè ciò che è avvenuto nel 1985 non si ripeta. Il gruppo che viene da Colle Val d’Elsa “città del vetro e del cristallo”, utilizzatori di fluorite, vi è vicino e vi incita a continuare la vostra opera preziosa di divulgazione.


24/07/2011
Ho vissuto personalmente quel giorno; avevo 14 anni e mi ricordo la nuvola di polvere e detriti che si è sollevata ma soprattutto il rumore raggelante…non lo dimenticherò mai.

Cristiano Aradori – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


23/07/2011
Il vostro lavoro è prezioso per ricordare a ciascuno le proprie responsabilità nel lavoro che svolge. Grazie e a presto


19/07/2011
Devecser és Kolontár nevében köszönjük a bemutatást. Nagyon tetszett a túra és a kiállítás. Mélyen osztozunk a fájdalmukban. Bízunk abban, hogy az emberek tanulnak a hibáikból és hogy a kapzsiságnál többet ér az emberi élet. Reméljük, hogy egy örök barátság szövödhet a dét katasztrófa nyomán és vígaszt nyújthatunk egymásnak. 2 dátum, 2 ország, 2 katasztrófa, 1 sors. József Ékes, magyar parlamenti képviselö Károly Tili, Kolontár község polgármestere László Kovács, Devecser alpolgármestere ——————————————————————————– Due catastrofi, un identico destino. Condividiamo appieno il Vostro dolore. Speriamo che dai loro errori gli uomini sappiano imparare che la vita umana conta molto più dell’avidità. Speriamo anche che da queste due identiche sciagure nasca un’amicizia duratura che possa recare reciproco conforto. 19 luglio 1985 – 4 ottobre 2010 Due date, due paesi, due catastrofi, un identico destino. József Ékes, membro del Parlamento ungherese Károly Tili, sindaco di Kolontár László Kovács, vicesindaco di Devecser

József Ékes, Károly Tili, László Kovács – Ungheria


16/07/2011
Ogni anno è impossibile per me non ricordare!!!! Sono partita da lì, da uno degli alberghi proprio in quei giorni per un concorso, e, solo per un impedimento non sono arrivata nuovamente sul posto dal giorno prima. Un pensiero speciale a tutti gli amici, parenti e familari lo rivolgo sempre, in particolare nel giorno dell’anniversario.

Anna Dore – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


12/07/2011
Dit wisten wij niet dat deze ramp hier is gebeurd. Heel goed en fijn dat dit herdenkingsoord hier is neer gezet. Wat een verdriet voor zoveel mensen! Wij staan hier met zoveel gedachten aan jullie. Allemaal heel veel goeds hier!

Theo en Caroline – Olanda


08/07/2011
Ero militare a Bolzano, al Genio Minatori Iseo, in quei tristi giorni. Siete sempre nel mio cuore.

Corrado Pozzi – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


26/06/2011
Ho 48 anni e quel giorno io mi sono trovata proprio a far parte dei soccorsi. Croce Bianca Volontari di Moena. Ricordo quanta desolazione… Cosa riesce l’uomo a chiedere alla terra? Un peso che non ha saputo sopportare… Tutto dipende da ogni singola persona… Ognuno può difendere la vita con il suo piccolo contributo… e forse … tutto questo serve per farci capire qualcosa! Grazie.

Maria


09/06/2011
Non ci sono parole. Vale più di tante lezioni.

Università degli studi della Basilicata – Facoltà agraria


30/05/2011
Ci sentiamo in dovere di ringraziare per la giornata del 25 maggio trascorsa presso il Centro di documentazione, sia per la preparazione che per la gentilezza dimostrate. Sicuri di aver offerto ‘formazione’ ai giovani partecipanti ( cittadini più consapevoli ora e speriamo più responsabili una volta entrati nel mondo del lavoro) riteniamo sia stato affrontato l’argomento in modo eccellente e soprattutto calato alla realtà dei nostri “esuberanti” allievi. Grazie di cuore

Classi terze CFP


17/05/2011
Davvero molto interessante

Classe quinta Liceo Merano


01/05/2011
Grazie di cuore e complimenti per la bella iniziativa. Il Papa Giovanni Paolo II vi benedica. Primo maggio 2011 in occasione della camminata da Pietralba a Stava per ricordare Papa Giovanni Paolo II

Padre Lino – Santuario di Pietralba


01/05/2011
In cammino da Pietralba a Stava, ricordando Papa Giovanni Paolo II pellegrino nella valle nel 1988. Un modo per ricordare un Uomo venuto a ricordare altri uomini sfortunati.

Il gruppo di camminatori


12/04/2011
La scuola internazionale di liuteria di Cremona ha portato i suoi studenti in visita a Stava. Provengono, oltre che dall’Italia, dall’est Europa, dalla Francia, dal Giappone, dalla Turchia.


18/02/2011
Complimenti per la mostra, il filmato ed il modo di informare!

Il portico – Associazione di volontariato sociale


26/11/2010
In quel anno ero vigile del fuoco ausiliario, dopo l’allarme con una squadra di vigili del fuoco permanenti di Trento, arrivai a Tesero e per giorni operai nella zona del Ris Erica e Dolomiti. Ora sono da 21 anni Vigile del Fuoco del Corpo Permanente di Trento. Nella mia memoria rimane la tragedia.

Diego Bampi – Trento


03/11/2010
Scrivo due righe sulla rappresentazione teatrale di Stava (Stava 19 luglio 1985 di Luisa Pachera ndr). “Sconvolgente”. Ho rivissuto momenti che avevo da anni lasciato dormire nella memoria dopo quell’esperienza. Sono stato presente come volontario dell’AGESCI (scout) che assieme alla Caritas di Trento avevea il compito di assistere i parenti delle vittime. In particolare mi sono trovato a seguire queste persone nei riconoscimenti delle salme (o di quello che restava). Tre giorni nella chiesa della Pieve dell’Assunta di Cavalese e un giorno nei magazzini di frutta di Ora. La rappresentazione mi ha riportato a quell’esperienza mai del tutto rielaborata. Ricordo che per anni non ne ho parlato con nessuno (nemmeno con mia moglie) per una sorta di pudore o di rispetto verso le persone che ne sono state coivolte ma anche verso me stesso. E’ stata sicuramente l’esperienza più dura e nello stesso tempo più preziosa della mia vita. E ancora oggi non riesco a spiegarmi perchè la mia più grande esperienza di vita sia nata nella più grande esperienza di morte. Tutto questo per far capire che probabilmente ho vissuto la rappresentazione in modo un po’ diverso dagli altri spettatori. Del lavoro teatrale di cui ho apprezzato l’interpretazione dei vari attori, una cosa più delle altre mi ha sconvolto. Ancor più della drammatica scena in cui una madre chiede di riavere i suoi bambini mi ha sconvolto la scena dell’anziano che con disperata lentezza cerca invano il corpo del figlio in mezzo a decine di altre vittime. Quanti parenti hanno vissuto quella lacerazione interiore, divisi fra il terrore di ritrovare il corpo e il terrore di non trovarlo! Ricordo l’ultimo giorno ad Ora (era già mercoledi, cioè 5 giorni dopo) che stavo seguendo una coppia di Milano che cercavano la figlia ventenne. Erano fra i primi arrivati ed era già quattro giorni che vedevano e rivedevano decine di corpi. Abbiamo spulciato ancora una volta gli elenchi dei ritrovamenti per cercare quel particolare che forse era sfuggito: la nota di una cicatrice, di un orecchino, di un neo… Non abbiamo trovato nulla di più di quel che già si sapeva. Rimaneva ancora un piccolissimo dubbio su un corpo di donna irriconoscibile, eppure da loro visto e rivisto molte volte. Era fra i primi corpi estratti dal fango (probabilmente ancora nella giornata di sabato). Ennesimo tentativo di riconoscimento, questa volta in un ambiente molto meno adatto di una chiesa come può essere una cella frigo di un magazzino: nessun indizio dall’ennesima staziante vista del corpo ma poi nella busta di nylon con gli effetti trovati addosso, la madre scorge l’anello peruviano che la figlia portava sempre al dito (sfuggito chissà come a chi aveva stilato le note del ritrovamento). Non riesco ancora ad immaginare quali sentimenti contrastanti abbiano turbinato in quel momento nell’anima di quelle persone distrutte, so solo che fra questi sentimenti c’era anche una sorta di “sollievo” che però andava ad uccidere definitivamente quella piccola, impossibile, irrazionale speranza rimasta. Un’altra cosa ho trovato molto realistica nella rappresentazione ed è la dignità, la compostezza con cui i parenti delle vittime si accostavano a questa tragedia. Li ho sentiti urlare solo quando qualcuno (non ho mai saputo chi) ha deciso di chiudere il portone della chiesa per “filtrare” l’accesso dei parenti (cosa poi rientrata grazie alla mediazione dei volontari). Anche qui, chi meglio ha rappresentato la dolorosa dignità dei parenti, è stato l’attore anziano. Forse l’attore che meno è apparso in scena ma che più è andato a scavare dentro i miei ricordi ed i miei sentimenti. Non sono un critico teatrale, nè voglio esserlo. Ho solo riportato le mie emozioni nell’assistere alla rappresentazione. E ringrazio Luisa Pachera, il GAD e quant’altri mi hanno permesso di tornare a quell’esperienza e, forse, a riprenderla in mano. Un cordiale saluto

Luigi – Pergine Valsugana


03/11/2010
Questa estate ho visitato con la famiglia Stava , devo dire che i luoghi sono molto cambiati rispetto alla mia prima visita (i segni della catastrofe allora erano evidentissimi). Ho trovato la nuova, bella e accogliente struttura che consiglio a tutti di visitare, peraltro la ragazza è stata molto gentile e disponibile. Ritengo il caso di Stava un caso nazionale, da far conoscere a tutti affinchè non diventi un triste capitolo di storia e basta. Credo, sperando di sbagliare, che la lazione di Stava (come del Vajont) non sia servita in questo povero e disgraziato paese.

Sandro Mezzolani


08/10/2010
Arrivando in Italia ho visitato dei luoghi interessanti, con una storia che li caratterizza. Stava è uno di questi.

Anna Mari- Aarburg – Svizzera


23/09/2010
Asia che ha 4 anni mi chiede: “Perchè mamma sono morte tutte quelle persone?” Non so rispondere a questa domanda ma mi scende una lacrima…

Fam. Cagliati Paolo, Antonella, Asia, Alberto


01/09/2010
All’epoca della sciagura ero in vacanza a Baselga di Pine’ con la famiglia. Sembra incredibile ma sono passati 25 anni , ed ero un ragazzino di 17 anni . Ma non dimentichero’ mai cio’ che ho visto . Ricodo che andai a Tesero in moto verso i primi di Agosto 1985 . Tutte le strade per la valle di Stava erano bloccate . Dalla parte bassa di Tesero si vedeva il solco tremendo dell’acqua che era arrivata fino al fiume . Qui lavoravano incessantemete escavatori , volontari , protezione civile . E poi gli elicotteri che continuavano a passare . E il ponte di Tesero che era stato danneggiato , ma era rimasto in piedi . E li mi resi conto di come era stato violento il fronte dell’acqua . Nel 1987 ero ancora in vacanza da quelle parti e tornai . Andai fino su dove c’era STAVA e vidi un paesaggio lunare . Grigio ,deserto come fosse passata sopra un enorme spatola che ha raschiato via tutto . C’era in alto cio’ che restava dei bacini crollati e tutta la valle sottostante era un cimitero di pezzi di legname che uscivano dalla terra , con un bigliettino che indicava la famiglia che prima abitava in quella casa che non c’era piu’ . La cosa assurda era guardare il punto in cui erano posizionati i bacini , proprio sopra il paese . Io , che sono una persona molto prevenuta , non avrei dormito una sola notte sotto a quel pericolo . La cosa toccante e’ stato vedere l’elenco delle vittime sul sito . Vedere tanti cognomi uguali con le date di nascita dei genitori e dei nonni , e di tre bambini piccoli che non hanno potuto crescere in quella bellissima valle , perche’ sono stati spazzati via dall’incuria umana e dalla sete di denaro . Quello della fondazione è un sito molto forte che , in mezzo a milioni di pagine internet, ci ricorda di quanto sia incosciente e malvaglia la razza umana . Vi prometto che appena potro’ tornero’ a vedere come e’ rinato il paese e a visitare il museo . Ho visto un documentario della NATIONAL GEOGRAPICH della serie SECOND FROM DISASTER , dedicata proprio alla tragedia di Stava , con molte interviste dei sopravvissuti . Vi mando un caro saluto a tutti e vi raccomando di mantenere sempre viva la memoria perche’ sciagure come queste non vanno dimenticate e non devono piu’ succedere.

Danilo


28/08/2010
Sono arrivato a Stava verso le ore 18 del 19 Luglio 1985 con il 4° Gruppo Specialisti Artiglieria Bondone, e sono rimasto nella Valle (presso la Colonia Pavese di Cavalese) fino a fine agosto. Non posso dimenticare la tragedia vista sotto il fango e negli occhi delle persone … tenete vivo il ricordo.

Silvio Garini – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


20/08/2010
Occorre vigilare che anche la “ricostruzione” non faccia danni, se non in vite umane, distruggendo la peculiarità paesaggistica della valle


18/08/2010
La bellezza di questo posto ricompensa le fatiche della ricostruzione e premia la speranza.

Gina, Mimmo, Giacomo, Lina, Giuseppe, Marianna e Gianni – Bari


14/08/2010
Il miglior modo per onorare i morti di Stava secondo me non sarebbe stato quello di fare numerosi monumenti ma di salvare la bellezza di Stava. Interessantissimo il Centro di documentazione ma non occorreva cementificare mezza Stava per costruirlo. Scusate.

Erica


13/08/2010
Questa storia emozionante ci ha fatto sbrilluccicare e aprire gli occhi e il cuore, la valle di Stava è un posto bellissimo e conoscerne il passato, anche tragico, la rende un posto ancora migliore per passarci le vacanze!

Caterina, Fabiana, Fede, Chiara – Verona


12/08/2010
E’ proprio vero, bisogna avere il coraggio di parlare e di spiegare … e di capire. Per fare scelte giuste.

Ornella e Franco


12/08/2010
Postino dall’81 all’84 venivo a portare la posta in questi luoghi meravigliosi e facendo tardi ogni tanto verso le 12 mi fermavo per lospuntino nel bar. Mi piaceva molto la zona per la sua tranquillità e per la gente genuina di montagna.

Diego Zeni


08/08/2010
Per chi nel 1985 aveva solo 15 anni e ricorda benissimo la tristezza di quelle immagini al TG.

Pier Luigi


07/08/2010
Noi primi due eravamo sfollati a Stava dall’ottobre 1943 al maggio 1945 nella villa Sirenetta della famiglia Bozzetta. Per molti anni dopo la tragedia non siamo più riusciti a passare per Stava, tanto era il dispiacere.

Giovanni, Aurelia e Ida – Bolzano


04/08/2010
Ho capito meglio perchè la scuola che frequento a Milano è intitolata a Stefano e Tommaso Fabbri.

Camilla, nonni e genitori


04/08/2010
Edificante ed istruttivo il “Percorso della memoria” che abbiamo fatto con i nostri figli.

C.L. e famiglia di Bolzano


03/08/2010
Quando gli interessi economici sono posti al di sopra delle più elementari procedure di sicurezza i risultati sono sempre disastrosi. Purtroppo anche oggi c’è chi segue ancora tali percorsi…

Valter


03/08/2010
Ieri sera su national geograpich channel speciale “disastro di Stava”…documentario commovente dove hanno spiegato in maniera tecnica e dettagliata la causa del cedimento del secondo bacino. Il risultato di questa perizia/spiegazione tecnica è che l’interesse aziendale è superiore alla sicurezza dei cittadini. I racconti dei sopravissuti erano troppo strazianti… pero’ ho capito bene cosa e’ successo realmente…

Patrick Mattei – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


03/08/2010
Per non dimenticare bisogna avere il “vizio” della memoria. Grazie a tutti quelli che vi contribuiscono.

Laura


30/07/2010
Così anche noi abbiamo conosciuto la vostra terribile storia.

Sara e Matteo


19/07/2010
Difficile dimenticare quella giornata calda ed estiva persino nella luminosità. Difficile scordare il silenzio della notte con il buio rotto dai lampeggianti, a decine, forse centinaia. Difficile cacciare dalla gola il groppo dell’impotenza e quella polvere che riempiva le narici. Venticinque anni dopo, tutto è come un film appena visto: le voci, il pianto, gli sguardi disperati, gli occhi spenti. Giovane cronista intrufolato tra gli amici di Tesero, ho avuto l’avventura non solo di vedere e di cercar di capire, ma anche di approssimarmi alla condivisione di un dolore che non salvava nessuno di quella comunità. Quelle bare, quei resti raccolti col cestello dell’elicottero dal lago dell’Avisio, quel cimitero divenuto anche fisicamente troppo piccolo per ospitare tante croci. E quel prato divenuto tutto grigio e spoglio, nel giro di pochi secondi. Ricordo anche l’uomo vestito di lino bianco arrivato da Roma con il codazzo di funzionari. Volevano insediarsi in municipio. Poi se ne andò, come si allontana un principe offeso: in questa Terra, gli fu detto, l’autonomia ci consente di organizzare da noi la nostra protezione civile. In Abruzzo, tanti anni dopo, ne potemmo dar dimostrazione. Allora, c’era ben poco da fare: la violenza della natura offesa, aveva spazzato via tutto. Quei quasi trecento morti pesano ancora sulla coscienza di una comunità che non seppe capire e non riuscii ad evitare. Prestavel, un quarto di secolo dopo, è ricordo e monito. Il tempo concede alle persone di attenuare il dolore. Guai se consentisse di attenuare la memoria.

Giorgio Lunelli


19/07/2010
Ciao, piccolo Lorenzo.

Valentina Stefanini


19/07/2010
ciao piccola Maria Grazia, compagna di giochi sempre sorridente… ti ricorderò per sempre così…

Paola Galimberti – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


22/06/2010
Io andavo all’albergo Erica fin da piccolina, quell’anno avevevamo prenotato per il 15 Agosto-ero in spiaggia quando è successo-avevo 9 anni. Siamo andati a vedere subito, non ci lasciavano passare con la macchina, abbiamo detto che andavamo a Pampeago ho visto il fango, i sacchi, i miei occhi cercavano di orientarsi, non ci riuscivo. Ho perso un allora per me grande amico: Lorenzo Battiston, uno zio da sempre Rolando, una nonna da sempre Luigina e molti altri amici.5 anni fa sono rientrata nel nuovo “bellissimo” hotel Erica…un brivido assurdo, sono dovuta uscire, ho provato a soggiornare nei dintorni…nulla da fare…un incubo mi pervade l’anima mentre dormo,sono seduta nella sala da pranzo dell’ albergo e dalle vetrate mi vedo arrivare questo ammasso di acqua melma tronchi indescrivibile chissa’ di chi sono gli occhi che mi mostrano tutto ciò. Certo è che io non dimentichero’ mai…1 mese in piu’ e io non c’ero. Mi sento una sopravvisuta.

Lenny Toniolo – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


15/06/2010
Ein unvergesslichen Beitrag zu einem tragischen Unfall

Deutschland


11/06/2010
In occasione della mia partecipazione al congresso internazionale di Varna ho conosciuto un anziano ingegnere bulgaro che lavorava alla miniera di Sgorigrad che mi ha detto di essere rimasto commosso dalla mia presentazione che ricordava anche la tragedia di Sgorigrad, commosso soprattutto nel constatare che una associazione italiana come la Fondazione Stava 1985 tanto avesse fatto per ricordare questo evento. Il 1° maggio del 1966 lui era in licenza a Sofia ma si precipitò a Sgorigrad appena seppe del crollo e ricordava bene le lacrime e la disperazione dei sopravvissuti in mezzo a tanta distruzione. Mi ha detto che sarebbe stato un onore per lui stringere la mia mano in segno di gratitudine, perché vedeva finalmente nelle mie parole, nel libro e nel film su Sgorigrad il riscatto di un evento che le autorità bulgare avevano sempre cercato di nascondere o minimizzare. L’incontro è stato veramente commovente anche per me.

Prof. Giovanni Tosatti – consulente scientifico della Fondazione Stava 1985 Onlus


12/05/2010
E’ inquietante scoprire che da Stava non si è imparato nulla. Sono passati venticinque anni e la stessa leggerezza affiora a Riva del Garda. Dove mi si riproietta anche l’ombra di uno dei responsabili della catastrofe: l’allora direttore del distretto minerario Giuliano Perna. Come coincidenza è molto sinistra

Giancarlo Jack Narciso – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


11/05/2010
RICORDO DI UN DISASTRO A distanza di 25 anni ricordo come se fosse oggi quel tardo pomeriggio quando giunsi a Tesero con altri colleghi della Polizia di Stato della Scuola di Peschiera del Garda. Allora ero un giovane Agente di Polizia con 5 anni di servizio e nell’occasione collaborando con altri colleghi e personale sanitario mi occupai della prima difficile ricomposizione delle salme. I poveri corpi nel primo giorno rimasero nella scuola elementare del paese che grazie al ponte romano aveva in quel punto ben contrastato la ferocia di acqua e fango di notevole proporzione sia in altezza che larghezza. Nei giorni seguenti furono portati ad Ora in un deposito ortofrutticolo dove vi erano dei frigoriferi. La temperatura era molto alta e la colata di fango aveva lasciato ben visibile dietro di se il disastro che aveva compiuto sia con la distruzione ma anche con il limite massimo segnato sia sui muri delle abitazioni rimaste in piedi sia che nella vegetazione circostante. Mi occupai anche di coordinare le comunicazioni radio a partire dal secondo giorno, quando venne in visita il neo eletto Presidente della Repubblica che ci strinse la mano a nome di tutti gli italiani per quello che stavamo facendo. Ricordo le fontane dell’acqua che si erano tinte di terra e l’acqua torbida testimoniava la ribellione della natura alle negligenze umane. Ricordo la compostezza delle persone di quei luoghi che con dignità seppero affrontare la delicata situazione con poche chiacchiere e sembra strano dopo soli quattro giorni le strade erano state ripulite e già si evidenziava la voglia di ricominciare e le fontane era tornate limpide. Ricordo i mezzi dei vigili del fuoco volontari, piccoli adeguati e di colore rosso fiammante che incessantemente lavoravano per togliere detriti fango e ripristinare la normalità. Ricordo il personale sanitario con il quale avevo avuto un rapporto più stretto nella suddetta delicata opera di pietà. Ricordo il Vigile Urbano di Tesero che ho rivisto nel 1990 e con il quale abbiamo ricordato il disastro. In conclusione avrei piacere se queste righe scritte dal profondo del cuore potessero far parte del vostro archivio quale viva e sincera testimonianza.

Dr. Domenico TIBERIO Sost.Commissario della Polizia di Stato in servizio alla Questura di Brescia


10/05/2010
Sono oramai 30 anni che passo le mie vacanze a Tesero… ero una ragazzina di 17 anni… ho visto il prima e il dopo Stava. Ricordo perfettamente quei camion carichi che passavano quotidianamente attraverso la Via Stava a Tesero… quello spavento e il non “voler” capire cosa fosse successo… quell’odore fortissimo …indimenticabile… la sofferenza di parenti e amici distrutti… famiglie interamente distrutte… all’alba i volti degli alpini distrutti dalla notte passata a scavare… sono cose che non dimenticherò mai. Il mio pensiero va spesso alle vittime e alle loro famiglie. Ogni volta che passo dal ponte di Tesero… mi si stringe il cuore

Laura Reginella – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


09/05/2010
Una giornata a Stava che ricorderemo. (Gli interpreti della rappresentazione teatrale “Stava, 19 luglio 1985” di Luisa Pachera, oggi in visita a Stava per meglio capire e poter trasmettere in occasione del prossimo allestimento della prima)

G.A.D. Città di Trento


08/05/2010
Oggi è stata una vera esperienza.

Gli studenti del Politecnico di Milano – Polo di Como


17/04/2010
Giocavamo e gridavamo “Giu’ agli alberghi” Stava, Erica e Miramonti. Componevamo le Canzoni di Stava, la piu mitica “A STAVA E’ COSI!”. Sono stati gli anni piu’ belli della mia infanzia e adolescenza. Mi mancano ancora oggi tutte quelle persone con le quali ho diviso momenti di gioia, di crescita, di paura e certezza, con le quali ho diviso pranzi e cene al fuoco, gite e arrampicate, sciate, partite di calcio, pallavolo, canzoni in chiesa e al bivacco. Sarete sempre nel mio cuore e MAI DIMENTICHERO’ IL VOSTRO AFFETTO.

Maia Martinelli – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


18/03/2010
Grazie dell’espozizione e del ricordo!

Valentina e Martin – Amburgo Germania. Bruna – Padova


20/02/2010
A nome della Fondazione Langer esprimo il mio grande apprezzamento per il lavoro della Fondazione Stava, capace di mantenere la memoria del disastro avvenuto nel 1985 e di operare perchè eventi del genere possano essere prevenuti. Una volontà di tal genere merita di essere sicuramente sostenuta.

Edi Rabini


16/01/2010
Il 19 luglio 1985 ho perso la mia nonna Clara, una persona meravigliosa e che ho amato e amerò sempre tantissimo. Avevo solo 8 anni, ma questo evento ha veramente segnato la mia vita in maniera indelebile e ha lasciato un vuoto che niente è stato in grado di colmare. Ancora adesso, che di anni ne ho quasi 33, mi vengono le lacrime agli occhi a pensare al mio papà che scavava nel fango per cercarla. Io non ero lì, non ho visto niente, ma non per questo il dolore è stato meno pungente. Sapere che ci sono altre persone che ci sono passate e che come me non hanno dimenticato, mi fa sentire meno sola. Grazie a tutti.

Chiara Neposteri – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


07/01/2010
Grazie!

Famiglie Benic e Vlakov dalla Croatia


08/12/2009
Io sono arrivato alle 14.00 di venerdì, come Autista volontario della CROCE ROSSA di Bolzano. Non dico cosa ho visto e fatto, ma l’odore mi è rimasto “in testa” per un sacco di tempo.

Marco Casanova Borca – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


25/10/2009
La giornata passata a Stava, secondo me, è stata molto bella, in alcuni momenti divertente, in altri commovente, sempre interessante ed istruttiva. Io sapevo di questa tragedia perchè i miei nonni e genitori me ne avevano parlato; ma non avevo capito che fosse stata una tragedia così grande, così terribile; solo dopo questa uscita ne ho preso coscienza… Ancora adesso, dopo quasi una settimana dalla visita, al solo pensiero di questa tragedia ho la pelle d’oca… Ho seguito con interesse la guida, che ha potuto chiarire molti dubbi che avevo… Mi è piaciuto molto il filmato… Ho seguito con interesse la descrizione dei due monumenti: quello davanti alla chiesa della “Palanca” e quello nel cimitero di San Leonardo. Mi sono rattristata quando ho visto le tombe di tutte le persone morte per un grave errore di alcuni uomini. Quando sono tornata a casa ho subito proposto a mia mamma di rifare questa esperienza con la mia famiglia. (tratto da alcuni dei lavori di ricerca e descrizione fatti dalle classi terze della scuola media di Predazzo dopo una giornata di educazione ambientale trascorsa a Stava)

Daniele Dellasega, Sofia Brigadoi, Chiara Giacomelli – 3a Media – Predazzo


25/10/2009
Durante il nostro weekend di benessere in Val di Fiemme abbiamo trascorso una bella domenica, percorrendo il sentiero della memoria e visitando questo centro. Una domenica culturale, che ci ha fatto capire ciò che è successo… i libri di storia non lo spiegano… Grazie di cuore!

Dany e Ale


23/10/2009
You would be surprised if you knew, how fast you can come from paradise to hell! I had been following the river Avisio all morning, downstream now, so pedalling was much easier than in the days before, when I had to go over several mountain passes. Oh, it was wonderful!! The river valley was bright and green, the first Stone Pines and Cypress trees (Cupressus sempervirens) appeared, and I remember butterflies the size of a child’s hand. This was definitely mediterranean now, as were the car drivers, using their horns all the time. If I made good progress, I would soon be camping at Lake Garda! It was in the early afternoon, it was getting warm and I took of my jacket. Like this, full of colours, warmth and joy I came to the little town of Tesero. Turning around a corner, I brought my bike to a sudden halt. What was this?? Why all the people in the streets, tears and horror in their eyes, hands at their mouth, as if to prevent themselves from screaming? It is hard to describe. It felt, as if a thermonuclear ice-bomb had exploded over the site. Cold fear crept up my spine within seconds. What the hell was going on? I pushed my bike through the ever growing crowd; coming closer to a bridge I had to pass on my way out of town again. Then I saw it: tons of brown mud, mud that seemed to have come out of the deep ravine beneath the bridge. Everybody was staring at it, shocked to the bones. Debris was sticking out of the brown slime, and then I saw it, too: broken furniture, and a lot of it. Police and Carabinieri were on the bridge, blocking my way. They wouldn’t let me pass. All I knew was, I had to get out of this as quickly as I could. This was definitely not my world. I waited for another minute or two, got on my bike, and when no-one was paying any more attention to me, I spurted over the bridge as fast as I could, carefully avoiding men and dogs, women and children, cops and big mud cakes, it was all the same, if just I could get away from here. Nevertheless I had a quick glance over the railing. Down there, in a deep gulch, was a peaceful little river, but both edges of this ravine were filled with deadly mud, some 20 to 30 meters high up the slopes, if I remember right. I had no idea, what had happened, but there must have been a catastrophe further upstream. I continued as fast as I could. Away, away was all that was on my mind. I remember a car coming towards me, was it a police car or an ambulance, with the driver almost hanging out of his window, when he saw me, yelling and gesticulating at me, and I really still had no idea, what had happened, if the road was closed, if I could get through on my way to Lake Garda… It was in the evening hours, not far from Lake Garda, when I was lying in my little tent, listening to Deutsche Welle on my little short-wave-receiver. Here it was the first time, I heard about the Val di Stava Dam collapse, one of Italy’s worst disasters, killing 268 people, destroying 62 buildings and demolishing 8 bridges. I had been there, half an hour late, and I still thank God, that he did not place me on the bridge, when the deadly Flood had passed underneath!

Memories from Tesero, Northern Italy, 19.07.85, 1 p.m.


20/10/2009
Penso di essere uno dei pochi,se non l’unico,ad essere sopravissuto a questa tragedia…ho perso mamma,fratello ed amici ed in più porto addosso ancora i segni di quel maledetto giorno. Volevo cogliere l’occasione per salutare e ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutati, in un modo o nell’altro,e sono stati veramente tanti,e dirgli che non mi dimenticherò mai di loro.

Kinesis Reggiolo – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


18/10/2009
NON POTRO MAI DIMENTICARE! … facevo il servizio militare presso le Fiamme Oro di Moena nel gruppo sportivo. Improvvisamente la confusione, attimi concitati, sirene e il Comandante che ci diceva: “Le diga a Stava è crollata, dobbiamo andare, è una tradegia”. Siamo arrivati nel primo pomeriggio, a piedi su per la valle, …il contrasto tra il verde e il marrone del fango, ovunque evidenti i segni di qualcosa di terribile, arrivati sotto ai bacini la dimensione della tragedia apparve davanti ai notri occhi. Ci dissero “Qui ci sono degli alberghi, dobbiamo scavare”….iniziammo a scavare a mani nude, ….non potrò mai dimenticare quello che ho visto……, che per rispetto di quelle povere persone non posso scrivere. Quel giorno ho capito come la vita di tutti noi è appesa ad un filo, sottilissimo che può spezzarsi un una frazione di secondo, e noi siamo cancellati. Che possiate riposare in pace……purtroppo succede ancora……..

Alberto Bianco – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


17/10/2009
Ringraziamo per la competenza e la disponibilità. Sicuramente da proporre nei viaggi d’istruzione delle classi degli istituti superiori e professionali.

I docenti dell’ITI Marconi di Rovereto in aggiornamento


12/09/2009
Molto interessante il video: toccante la presenza dei ragazzi e utili le informazioni fornite sul disastro. Grazie, è un richiamo al senso di responsabilità di noi tutti.

Giovanna Bartoletto (PC)


01/09/2009
Quando l’uomo dimentica il piacere di godere insieme le ricchezze della natura e crede di poter strafare facendo l’impossibile, che coincide con il profitto esagerato, succede che la natura violentata reagisca violentemente e la sua risposta sia la morte. Così la bellezza della vita si tramuta in silenzio di morte. E’ da questo silenzio, che fa eco al ricordo delle vittime, che può nascere un modo nuovo di pensare e di vivere non solo motivato dalla brama di denaro, ma sollecitato dall’eterno richiamo di Dio che è l’amore. Grazie per la lezione di speranza!

Mons. Giovanni D’Ercole


25/08/2009
Con queste righe volevo ringraziarvi perchè credo che state facendo un buon lavoro nel ricordare anche chi, come me, ha prestato soccorso in quei tragici giorni. Sono tornato a Tesero solo dopo 21 anni e solo per far vedere ed a cercare di spiegare a mio figlio Luca cosa era successo e cosa si era passato, ma vi assicuro che ogni volta che sento il rumore di un elicottero mi vengono in mente quei giorni e dico una preghiera. Oggi a 24 anni compiuti, ho una sensazione strana nel ricordare quel periodo della mia vita. Una parte di me vorrebbe, come ho fatto nei primi anni, dimenticare tutto. Dimenticare quella palestra piena di vittime, dimenticare i discorsi che facevamo alla sera nelle tende tra noi Alpini, il rumore degli elicotteri, l’odore acro nell’aria che ancora oggi non so descrivere, il colore grigiastro del fango, l’aver forse trattato male o con superficialità i parenti e la gente che cercava di avere informazioni dei propri cari e che con i carabinieri eravamo costretti a tener fuori dai cancelli della palestra,……….. ma soprattutto il terribile silenzio che c’era nella valle nei momenti del funerale. L’altra parte di me (forse la più razionale) continua a chiedersi perché quando parlo di Stava, come adesso inizio a piangere, che è molto giusto quello che state facendo nel ricordare e trasmettere quei tragici giorni di storia. Non so se riuscirò a tornare a Tesero a breve anche se mi piacerebbe da Alpino darvi una mano nel “non dimenticare”. Io come tutti gli altri miei commilitoni del 4° Corpo d’Armata siamo stati costretti a venire quel primo pomeriggio e mi ricordo che non eravamo molto contenti di restare, ma sono convinto che non sono l’unico a sentirmi legato alla vostra valle perché quel fatto ci ha cambiato il modo di affrontare certe situazioni. Oggi a distanza di 24 anni compiuti, mi capita di dover raccontare come consigliere ANA della Sezione di Lecco i miei trascorsi di Alpino e non vi nascondo che quando nomino Stava sono in difficoltà emotiva come quando ho visto la mia foto appesa nel Centro di documentazione che mi ha portato indietro nel tempo. Vorrei comunque ringraziarvi ancora per quello che avete fatto e farete, scusandomi per il mio sfogo e confidandovi che, nonostante tutto, tra le cose più care che custodisco in una scatola ci sono anche due fascicoletti con le foto che erano state pubblicate in quei giorni. Un sincero saluto Alpino

Felice


24/08/2009
I miei ricordi di Stava vanno molto indietro nel tempo. Sono andata a Stava in vacanza per tre anni di seguito, praticamente gli anni delle medie. Sono state tra le vacaze più belle della mia vita: i ricordi non sono solo fatti di luoghi, fiori, prati, gigli rossi di montagna, cime incontaminate ma anche di gente, incontri, solidarietà, accoglienza delle persone del luogo. Quanti di quelli che ho conosciuto sono stati travolti? Con Stava una parte di tutte le nostre vite se ne è andata…

Serenella Cominetti – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


16/08/2009
Avevo 7 anni, ero in vacanza con la mia famiglia a Tesero nel Residece Lagorai e ricordo tutto molto bene…quel giorno ero affacciato al balcone ed ho assistito alla tragedia…ho sentito improvvisamente un rumore assordante (come se ci fosse un elicottero a pochi metri di distanza) ed ho visto la frana che portava via tutto quello che incontrava….il tutto è successo a poche centinaia di metri….ci siamo salvati per miracolo…

Pierluigi Pj Di Nunzio – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


19/07/2009
Wir waren sehr ergriffen von der schlimmen Katastrophe.

H. Schmidt und M. Mittermeier Apolda in Thüringen


17/07/2009
Ganz unverhofft waren wir hier und sind sehr überrascht über die geschichtlichen Darstellungen. Tesero ist weit mehr als Hotel Shandrani. Herzlichen Glückwünsch zu Eurer Heimat.

Gundi und Karl Frechen, D – Jülich-Barmen


01/06/2009
Io sono stato a fine settembre, due mesi dopo la tragedia, mi ricordo che salendo in macchina vedevo i pini ancora infangati e pensavo “adesso vedrò i resti delle case”, ma niente, ad un certo punto mi sono fermato pensando di aver sbagliato strada, nel mettere il piede fuori dalla macchina vedo a 5 metri un pavimento di mattonelle e 4 o 5 spezzoni di ferro di un pilastro che una forza tremenda aveva strappato alle fondamenta . Lì ho capito cosa davvero era successo… non era rimasto niente oltre il filo della terra.

GianPaolo Voltolini – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


01/06/2009
Io c’ero ! A quei tempi ero Carabiniere ausiliario presso il battaglione di Laives. Siamo stati tra i primi ad intervenire e ci siamo rimasti per giorni . Un ricordo indimenticabile ed impressionante! Ogni anno quando vado in Trentino ci ripasso e vado alla chiesetta.

Sergio Tasca – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


01/06/2009
Ero a casa con mio fratello… stavamo chiaccherando con amici al CB … non c’era ancora Internet come lo conosciamo noi. Siamo stati tutto il pomeriggio e la sera sul canale 9 di emergenza… me lo ricordo ancora. Un nostro amico era capellano a Cavalese…ed ha visto arrivare i primi morti…. non deve più succedere…!!

Diego Delvai – Carano – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


01/06/2009
Quel giorno (avevo 16 anni), sono diventato “grande”, in un modo che non volevo. A Varena era semplicemente andata via la luce, e neanche per tanto tempo. Poi sono cominciate ad arrivare le prime voci, ma era ben poca cosa rispetto a quello che abbiamo visto e a quello che i volontari dei vigili del fuoco ci raccontavano le sere successive. Ancora oggi, tornare per quei posti splendidi, praticamente tirati a lucido, mi da dei brividi che i valligiani conoscono benissimo. Impossibile dimenticare!

Kicco Brugiatelli – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


01/06/2009
Ero in vacanza a Moena nell’estate del disastro: andammo nella valle e ci sono tornata a distanza di un anno e poi ancora dopo Ricordo benissimo i bacini di Prestavel quasi invisibili dal basso e le persone smarrite, sole, a piccoli gruppi che si aggiravano in silenzio in quel deserto Là dove erano gli alberghi in cui avevamo preso un caffè reduci dalle gite al passo di Lavazè e dalle grandi camminate sul Latemàr. 3 alberghi, hotel Erica, ricordo, tutti a pranzo, c’era il sole chi passa ora tra quei boschi, risalendo la vallata per le cime del Latermàr, una montagna bellissima, chissà se sa,chissà se ricorda. Dalla sentenza-ordinanza del Giudice Istruttore del Tribunale di Trento «Se a suo tempo fosse stata spesa una somma di denaro e una fatica pari anche soltanto ad un decimo di quanto si è profuso negli accertamenti peritali successivi al fatto, probabilmente … il crollo di quasi 170 mila metri cubi di fanghi semifluidi non si sarebbe mai avverato»

Emanuela Bonaga – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


01/06/2009
Io non ero ancora nata ma porto il mio nome in onore di una persona morta in questa tragedia…..e ne sono fiera….

Manuela Corongiu – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


01/06/2009
Qualche anno fa abbiamo fatto anche un balletto in memoria di questa tragedia… lo abbiamo portato anche in Emilia ed è stato davvero incredibile vedere un sacco di persone che si sono commosse a guardarci mentre ricordavano quel disastro.

Veronika Ioppi – tratto dalla pagina Facebook @stava1985


31/05/2009
Ci ha incuriosito molto. Bello e interessante sapere la storia: molto sconvolgente. Un applauso alla guida Michele. Complimenti per quello che state facendo.

Gruppo Atletica Sidermec Vitali – Sant’Angelo di Gatteo (FO)


19 anni … per non dimenticare.


Sono ritornato con grande emozione dopo essere stato fra i soccorritori.


Ero in vacanza proprio in questi luoghi fino al 19 luglio.


Una preghiera perché non si ripeta mai più.


La vita, piccola, immensa goccia da non calpestare. MAI.


Grazie, non scorderemo e spero così tanti altri.


Film bello e da piangere.


Come è piccolo il cervello umano quando deve contenere il dolore di centinaia di persone…come spesso accade.


Con stupore e disagio morale nel vedere tutto ciò.


Per non dimenticare e perché non succeda più, grazie.


Ricordo Stava come era, con l’albergo Erica, Miramonti e Stava. Sono commossa.


Non si può e non si deve dimenticare.


Ero alpino in quell’anno ed ero a Cavalese per la tragedia.


Per non dimenticare.


Per colpa di altri subisce sempre chi non c’entra.


Sono sempre nei nostri cuori.


Ricordando…


Non ci sono parole!


Io ti voglio bene – dice la memoria.
Io non posso volerti bene – dice il mio orgoglio – e resta inamovibile.
Alla fine è la Memoria ad arrendersi (da F. Nietzsche – al di là del bene e del male).


Un ricordo per gli amici di Stava.


Con tanta nostalgia di chi in quel contesto tragico ci ha lasciato.


Mi sento profondamente commossa dalla documentazione. Hanno fatto bene a creare il Centro di commemorazione. Grazie.


Chi ha vissuto prima della strage non è capace di spiegare come era bella.


I diritti umani sono per l’essere pensante un qualcosa di relativo. Sta a noi, con il pensare e riflettere, evidenziare il loro vero significato: amore e responsabilità.


Con amarezza e rabbia per gli innocenti.


Nessuno deve dimenticare.


L’interesse contro la vita.


Se il passato almeno venisse tenuto in conto per evitare di ripetere gli stessi errori, sarebbe già qualcosa.


Mi è piaciuto poter far capire da vicino ai miei figli cosa è successo quel giorno e quello che noi portiamo per sempre nel nostro cuore.


Per non dimenticare, una preghiera.


Impressionante.


Ho rinnovato un dolore immenso.


Profondamente colpita dalla tragedia che ho scolpito nella memoria.


Complimenti.


Veramente interessante e toccante.


L’importante è non dimenticare.


Grazie per averci fatto ricordare.


Guardando a distanza di tempo quanto è successo per l’incuria e l’avidità dell’uomo, me ne vado con un grosso nodo in gola, pensando quanto l’uomo può distruggere tutto in un momento, portando dolore nelle vite umane.


Spero non succeda più.


Io c’ero…purtroppo.


Non c’è solidarietà sufficiente per una tragedia così grande.


Nella speranza che non accada mai più.


Siamo tutti responsabili, è la nostra indifferenza quotidiana a provocare queste sciagure. MAI PIU’.


Leggere certe cose ti fa pensare a quanto sei fortunato.


Ancora una volta ci troviamo di fronte a quello che l’uomo riesce a fare per danneggiare se stesso ed i luoghi che lo ospitano.


Ieri 19 luglio 2003 al teatro di Tesero, un bellissimo spettacolo di danza ha ricordato in modo suggestivo le vittime e la tragedia. Complimenti a chi l’ha ideato e interpretato. Un esempio di recupero della memoria davvero esemplare.


Come può l’uomo distruggere e portare dolore in questa breve vita?


Apprezzo il Centro di documentazione, così come il sito, buoni strumenti per la ricerca universitaria.


Dopo 18 anni rivedendo queste foto si ridestano in me quei terribili momenti visti da casa mia con i miei occhi.


Non conoscevo la storia di questa tragedia e grazie a questo Centro mi è stato chiaro come ha colpito tutti gli italiani. Sono rimasto sconvolto dalla responsabilità infinita dei colpevoli.


Dopo tanti anni che veniamo qui, oggi ricordiamo questo disastro che si poteva evitare. Vogliamo ringraziare tutte le persone che ora non ci sono più. Piccoli, grandi angioletti pregate per noi, noi vi penseremo sempre.


Augurando che questo Centro sia scuola di vita, di una civiltà basata sulla solidarietà e sulla fratellanza, benedico quest’opera con la Grazia di Dio
(Don Bruno Daprà, Parroco di Tesero)


Con gratitudine.


Il Vajont non ha insegnato niente. Speriamo che Stava insegni qualcosa.
(M. Hack)


Grazie di cuore a chi ha realizzato tutto questo per non dimenticare, grazie di cuore a chi con la propria opera ieri e oggi ci ricorda la ricchezza della solidarietà.


Ricordare è l’unica strada per dare vita a chi non c’è.


Sono un ufficiale dei Vigili del Fuoco e all’epoca della sciagura prestavo servizio presso il comando provinciale di Novara. Fui comandato di prendere il comando della colonna mobile del Piemonte e prestammo la nostra opera sin dalla notte successiva alla catastrofe, nella zona degli alberghi, a monte dell’abitato di Tesero.
Fu lì che ritrovammo tra le macerie il corpo di un bambino o bambina non ricordo più con precisione, e di alcuni adulti. Dopo circa 15 anni mi sono trovato a sciare in quella zona ed ho voluto rivedere il luogo di quella immane sciagura. Mi ha dato una emozione fortissima, mi sembrava di sentire il rumore di quel piccolo escavatore che lavorava sulle macerie dell’albergo e, al nostro alt, spegneva il motore per lasciarci sperare di sentire qualcuno ancora vivo…..
Non è stata la mia prima esperienza professionale, però come sempre ci accade in casi come questi, non potrò mai dimenticarla.
Un saluto e l’augurio di un buon lavoro.


Io ero uno di quelli studiosi che vennero in seguito all’evento a vedere il luogo e a cercare di imparare alcune lezioni dalla sciagura. All’epoca pubblicai un modestissimo articolo sul caso di Stava nella rivista inglese ‘Disasters’ e ne feci riferimento all’evento in uno dei miei libri sulle calamità naturali.
A questo punto vorrei soltanto esprimere il mio apprezzamento e la mia solidarietà con le iniziative che avete promosso.
In questi giorni di amnesia collettiva e di disprezzo per la storia, sia recente che remota, è molto bene che ci sia un richiamo alla memoria di eventi come quello di Stava, che hanno molto da insegnarci su come evitare i rischi ambientali e le follie umane.
Auguro buon lavoro e chiedo scusa per la povertà di espressione di questa lettera, dovuta alla mia mancanza di una buona padronanza della lingua italiana.
Cordiali saluti

David Alexander
Professor of Geography
University of Massachusetts at Amherst, USA