22. Giuseppe Ricceri (2001)
Il crollo dei bacini di Stava. Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Crolli e affidabilità delle strutture civili, 11 pp., 6-7 dicembre 2001, Venezia.
© I.U.A.V., Venezia, Italy
Riassunto
Il presente articolo illustra inizialmente i vari metodi costruttivi dei bacini di decantazione, esaminandone pregi e difetti. Con riferimento agli invasi di Prestavel, in Val di Stava, si osserva innanzitutto che essi furono costruiti in difformità al progetto originario, che prevedeva un solo bacino.
Non venne inoltre tenuto conto della natura acquitrinosa del terreno d’appoggio né della presenza di uno spesso materasso fluvioglaciale – sede di intensa circolazione idrica con acqua spesso in pressione – che ostacolava la consolidazione dei limi contenuti negli invasi. Anche le verifiche di stabilità, eseguite nel 1975, furono condotte in modo sommario, senza determinazione del cerchio critico, che avrebbe invece consentito di individuare la precaria stabilità degli invasi già dieci anni prima del crollo.
In base alle indagini geotecniche ed idrogeologiche condotte posteriormente al disastro, è stato possibile appurare che le cause del crollo vanno ricercate nell’errata progettazione e costruzione del secondo bacino, nell’inidoneità del substrato naturale, nella mancanza di opere di drenaggio e nell’accrescimento dello stesso con il metodo a monte. Si sottolinea, infine, la mancata esecuzione di prove penetrometriche che, evidenziando la scarsa consistenza dei limi, avrebbero consentito di prevenire il collasso di queste strutture.