Il crollo della discarica mineraria di El Cobre – 1965
Il 28 marzo 1965, alle ore 12. 35’, due bacini adibiti all’accumulo degli sterili di una miniera di rame nel distretto di El Cobre, in Cile, crollarono improvvisamente.
Il centro abitato di El Cobre, che si trovava lungo il percorso della colata, fu completamente distrutto e oltre 200 persone persero la vita.
Il collasso fu scatenato da un terremoto di magnitudo 7,5 nella scala Richter.
Il primo invaso (Antiguo) era stato approntato già nel 1930 ma, dopo la costruzione di un nuovo invaso (Nuevo) nel 1963, esso veniva utilizzato soltanto periodicamente come bacino di riserva.
L’argine era stato costruito tramite il sistema di accrescimento “a monte” e, al momento del crollo, il paramento esterno dell’argine era alto 35 metri.
L’epicentro del terremoto che portò al collasso di queste strutture fu localizzato a circa 70 km dal luogo del disastro, mentre l’ipocentro si trovava a 61 km di profondità.
Durante lo scuotimento sismico una nuvola di polvere si innalzò dalla superficie asciutta dell’invaso di riserva mentre l’argine crollava dando origine a una grande colata di detriti liquefatti che continuò a fuoriuscire dal bacino per ben 20 minuti dopo l’esaurimento delle scosse sismiche.
Dei 4,25 milioni di metri cubi di fanghi contenuti nel bacino 1,9 milioni rifluirono lungo la vallata sottostante, percorrendo in pochi minuti una distanza complessiva di 12 km a una velocità stimata attorno ai 20 km/h.
La causa del crollo fu imputata al fenomeno della liquefazione del terreno in condizioni sismiche.
Incidenti rilevanti in discariche di miniera
Immagine satellitare da www.sciencedirect.com