Formazione per gli istituti scolastici
La Fondazione Stava 1985 offre due distinte proposte, parte di un unico progetto formativo, rivolte alle classi terze delle scuole primarie di secondo grado (terze medie) e agli istituti scolastici secondari e professionali.
I momenti formativi possono essere riformulati anche per gruppi fruitori diversi dalle classi scolastiche; in particolare: associazioni culturali e delle categorie professionali, università (negli indirizzi di studio interessati dalle tematiche legate all’ambiente, all’ingegneria, all’economia e alla giurisprudenza), gruppi CAI e SAT, gruppi di Vigili del fuoco e Protezione civile, guide alpine, enti di formazione aziendale e manageriale.
La proposta può anche essere sviluppata in modalità di “didattica a distanza” con intervento su piattaforma online da parte del formatore della Fondazione.
1. L’estate in cui Stava ci venne a cercare
L’incipit della prima proposta formativa è anche titolo della graphic novel con i testi di Silvia Pallaver e i disegni di Elia Tomaselli. Il romanzo a fumetti, che la Fondazione Stava 1985 lascia poi in classe a disposizione degli studenti e della biblioteca scolastica, propone degli spunti interessanti e un punto di vista originale sul disastro della val di Stava nella narrazione dei due autori che all’epoca avevano pochi mesi di vita e hanno quindi dovuto ricostruire i fatti attraverso la memoria della comunità in cui sono cresciuti.
Il momento formativo, proposto senza costi alle scuole ospitanti, viene condotto da un esperto della Fondazione che, ospite in classe (o in un’aula attrezzata della scuola o in didattica a distanza), ripercorre genesi, cause e responsabilità del disastro avvalendosi anche di immagini e materiale audiovisivo.
La “lezione di Stava” richiede tra i 50 e i 100 minuti e un’aula con proiettore e casse audio per la riproduzione di filmati. Può anche essere proposto in modalità di didattica a distanza tramite piattaforma quale Meet o Zoom.
Il progetto è promosso dalla Fondazione Stava 1985 con il sostegno della Presidenza del Consiglio della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol.
2. Dove Stava una Valle
In alternativa o a completamento del momento formativo in classe si offre agli istituti scolastici, in particolare gli istituti superiori e le scuole professionali, la possibilità di portare a Stava le classi di studenti per una giornata di educazione ambientale e formazione alla responsabilità civile e d’impresa.
La visita può svilupparsi su diverse proposte temporali fino a coprire un’intera giornata:
- l’escursione al mattino (disponibili diversi percorsi con durata tra un’ora e 3 ore) sul sentiero storico-naturalistico Stava 1985 “La Montagna delle Scoperte” permette agli studenti e ai loro accompagnatori di conoscere, fra l’altro i luoghi, che furono teatro dell’attività mineraria in val di Stava e sul monte Prestavèl e che ospitarono la discarica mineraria;
- dopo una sosta per il pranzo (sono diversi i ristoranti a Stava e il bar Stradivari presso il Centro Stava 1985 può preparare su prenotazione dei piatti espressi), la proiezione del cortometraggio “Stava 19 luglio” (per la regia di Gabriele Cipollitti, regista Rai, collaboratore di Piero Angela per “Superquark” e di Alberto Angela per “Ulisse” e “Meraviglie”) permette di comprendere come la discarica sia stata accresciuta per poi crollare drammaticamente; in alternativa può essere proiettato un altro dei film documentari disponibili;
- dopo la proiezione l’approfondimento in aula dedicato alla riflessione dei partecipanti sui temi affrontati nel corso dell’escursione e proposti dal filmato proiettato; l’approfondimento è condotto da un relatore che risponde alle domande e stimola la riflessione sul corretto rapporto con l’ambiente e il territorio e sugli aspetti socio-economici ed etico-morali che hanno generato la catastrofe;
- la visita del percorso didattico del Centro Stava 1985 che approfondisce la storia della miniera, la costruzione e la crescita dei bacini di decantazione dei fanghi residuati dalla lavorazione della fluorite, il crollo, le cause e le responsabilità del crollo, gli anni successivi alla catastrofe con la visita di Papa Giovanni Paolo II il 17 luglio 1988, la lunga fase della ricostruzione in val di Stava e le analogie con i disastri del Vajont e del Cermis.
A completamento della visita a Stava sono raccomandate:
- una sosta alla chiesetta della Palanca con il monumento che le popolazioni del Vajont hanno donato ai superstiti della val di Stava e dove è conservata la lapide in cristallo benedetta da Papa Giovanni Paolo II;
- una sosta, infine, presso il cimitero monumentale delle Vittime adiacente alla chiesa di S. Leonardo a Tesero.
Durante la pausa di mezzogiorno si possono visitare la mostra sulle attività nella valle di Stava prima del 1960 e, sulla terrazza che costituisce la copertura del Centro, la mostra fotografica dal titolo “Ricostruzione e Memoria”.
Maggiori informazioni possono essere richieste
per e-mail [email protected]
o per telefono al 347 1049557